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Thomas S. Kuhn - Struttura delle Rivoluzioni Scientifiche (it) - Dettagli | 20v


1. Analisi e Sintesi di un Blocco di Testo

Didascalia:

Un'esplorazione delle influenze intellettuali e del percorso che ha portato alla stesura di una monografia, con particolare attenzione al ruolo della sociologia della comunità scientifica e dei paradigmi.

Sommario:

Il testo descrive il percorso intellettuale dell'autore, segnato da diverse influenze e collaborazioni. L'autore fa riferimento a una nota a piè di pagina, in cui mi ero imbattuto per caso, mi ha guidato verso gli esperimenti coi quali Jean Piaget ha illuminato sia i vari mondi attraverso a cui passa il bambino durante il suo sviluppo, sia il processo di transizione dall'uno all'altro di essi. Successivamente, l'autore sottolinea l'importanza del lavoro di Ludwik Fleck e di Francis X. Sutton, che lo hanno portato a considerare la sociologia della comunità scientifica, come si evince da per merito del lavoro di Fleck, come anche grazie ad un'osservazione fatta da un altro Junior Fellow, Francis X. Sutton, mi sono reso conto che poteva essere necessario inquadrare quelle idee nella sociologia della comunità scientifica.

Il testo descrive anche le difficoltà incontrate durante l'insegnamento e l'importanza del feedback degli studenti, come si può notare da devo perciò essere grato ai miei studenti per le preziose indicazioni che mi hanno dato sia circa la possibile vitalità delle mie idee, sia circa le tecniche più appropriate per comunicarle in maniera efficace. Infine, l'autore fa riferimento alla sua esperienza presso il Center for Advanced Studies in the Behavioral Sciences, che gli ha permesso di concentrare la sua attenzione sui problemi discussi nelle pagine seguenti, come si evince da ancora una volta fui così in grado di concentrare tutta la mia attenzione sui problemi discussi nelle pagine seguenti.


2. La Nuova Storiografia della Scienza

Descrizione: Analisi dell'evoluzione del pensiero storico sulla scienza, concentrandosi sul passaggio da un approccio lineare e cumulativo a una visione più complessa e contestualizzata.

Titolo

La Nuova Storiografia della Scienza

Sommario

La storiografia della scienza sta attraversando una rivoluzione, che mette in discussione la visione tradizionale di un progresso lineare e cumulativo. “La ricerca storica stessa, che mette in luce le difficoltà derivanti dall'isolare singole invenzioni e scoperte, fa nascere profondi dubbi circa il processo cumulativo per cui, si pensava, questi contributi particolari alla scienza si sarebbero aggiunti gli uni agli altri”. Gli storici ora si concentrano sulla comprensione della scienza nel suo contesto storico e sociale, esaminando le opinioni e le concezioni dei gruppi scientifici del tempo. “Piuttosto che andare a cercare, nella scienza di un'epoca passata, i contributi permanenti che quella ha apportato al nostro benessere attuale, essi si sforzano di presentare l'integralità storica di quella scienza considerata nel suo tempo”. Questo approccio considera l'influenza di fattori esterni e personali, come l'esperienza pregressa e le accidentalità, che possono influenzare le conclusioni scientifiche. “Quali credenze circa le stelle, ad esempio, introduce nello studio della chimica o dell'elettricità?”. La nuova storiografia suggerisce una nuova immagine della scienza, dove la competizione tra diverse concezioni e la presenza di elementi arbitrari giocano un ruolo cruciale nello sviluppo scientifico. “L'osservazione e l'esperienza possono e debbono limitare drasticamente l'ambito delle credenze scientifiche ammissibili, altrimenti non vi sarebbe scienza”.

Note


Titolo: La Natura della Conoscenza e la Scienza Normale

Didascalia:

Un'analisi del rapporto tra la scoperta, la giustificazione e l'evoluzione della scienza, con particolare attenzione al ruolo dei paradigmi nella ricerca scientifica.

Sommario:

Il testo esplora il rapporto tra il contesto della scoperta e quello della giustificazione, evidenziando come la confusione tra i due possa portare a problematiche. “Avendo compiuto il mio svezzamento intellettuale a base di queste distinzioni e di altre simili, difficilmente potrei essere più cosciente della loro rilevanza e della loro forza”. Si discute poi del ruolo dei paradigmi, definiti come risultati che stabiliscono una base per la ricerca scientifica futura, e come questi modelli influenzano la prassi scientifica. “Per molti anni ho supposto che esse riguardassero la natura della conoscenza, e sono ancora dell'opinione che, riformulate in maniera appropriata, esse abbiano qualcosa d'importante da dirci”. Il testo sottolinea come lo studio dei paradigmi sia fondamentale per la formazione di uno scienziato e per il mantenimento di una tradizione di ricerca scientifica. “Lo studio dei paradigmi, inclusi molti che sono ampiamente più specializzati di quelli che abbiamo citato poco fa come esempi illustrativi, è ciò che principalmente prepara lo studente a diventare membro della particolare comunità scientifica con la quale più tardi dovrà collaborare”. Infine, si evidenzia come la comprensione dei paradigmi sia cruciale per comprendere l'evoluzione della scienza e il suo rapporto con la conoscenza. “Come potrebbe la storia della scienza non essere una fonte di fenomeni, ai quali le teorie concernenti la conoscenza possano essere legittimamente applicate?”.


Titolo: Paradigmi dell'Ottica Fisica e Sviluppo Scientifico

Didascalia:

Un'analisi comparativa tra lo sviluppo dell'ottica fisica prima di Newton e quello successivo, evidenziando la mancanza di un paradigma unificato nel periodo precedente e le implicazioni per la comprensione della scienza.

Sommario:

Il testo esamina l'evoluzione dell'ottica fisica, confrontando il periodo pre-newtoniano con quello successivo. “Nessun periodo situato tra la remota antichità e la fine del XVII secolo ha presentato un'unica concezione accettata da tutti circa la natura della luce”, sottolineando la molteplicità di scuole e teorie in competizione. Questo contrasto con il successivo schema di sviluppo scientifico, caratterizzato da un paradigma unificato, suggerisce un approccio diverso alla ricerca e alla costruzione della conoscenza. “Ciascun teorico di ottica fisica si sentiva spinto a ricostruire il suo campo dalle fondamenta”, riflettendo una libertà relativa nella scelta delle osservazioni e degli esperimenti. Parallelamente, viene analizzato lo sviluppo delle ricerche sull'elettricità nel XVIII secolo, evidenziando la diversità delle concezioni e la loro connessione con la filosofia corpuscolare meccanicistica. “Le loro differenti concezioni circa l'elettricità avevano però qualche cosa in comune: esse derivavano parzialmente da questa o da quella versione della filosofia corpuscolare meccanicistica che dominava la ricerca scientifica di quel tempo”. L'analisi si conclude con una riflessione sulla natura della scienza e sulla definizione di scienziato, riconoscendo il contributo di figure che operarono in contesti scientifici frammentati e in evoluzione.


5. Definizione e Delimitazione di un Blocco di Testo Omogeneo

Didascalia:

Analisi del rapporto tra specializzazione scientifica e progresso, con particolare attenzione all'evoluzione dei paradigmi scientifici e alla natura della scienza normale.

Sommario:

Il blocco di testo esamina l'evoluzione del progresso scientifico, evidenziando come l'approfondimento della specializzazione scientifica possa oscurare il rapporto essenziale tra questa e il progresso stesso. “Sebbene sia diventato abituale deplorare, e certamente è opportuno deplorarlo, l'approfondimento dell'abisso che separa lo scienziato specialista dai suoi colleghi degli altri campi, si è fatta troppo scarsa attenzione al rapporto essenziale che intercorre tra quell'abisso ed i meccanismi intrinseci al progresso scientifico.” Il testo descrive come i campi di studio attraversano fasi di maturità, con transizioni che non sono sempre immediate o graduali. “Queste transizioni ad uno stadio di maturità sono state raramente così improvvise ed inequivocabili come la mia discussione, necessariamente schematica, potrebbe far pensare.”

Il testo si concentra poi sull'esempio dell'elettricità, illustrando come il passaggio da una fase iniziale di scoperta a una fase di consolidamento e specializzazione abbia portato alla creazione di un paradigma. “Da quel momento essi avanzarono verso problemi più concreti e reconditi e da allora in poi comunicarono i loro risultati, in misura sempre crescente, con articoli indirizzati ad altri studiosi della elettricità piuttosto che in libri rivolti al pubblico colto non specializzato.” Viene definita la "scienza normale" come l'attività che si concentra sull'articolazione e l'affinamento del paradigma esistente, piuttosto che sulla scoperta di nuovi fenomeni o teorie. “Il compito della scienza normale non è affatto quello di scoprire nuovi generi di fenomeni; anzi, spesso sfuggono completamente quelli che non si potrebbero adattare all'incasellamento.” Il testo conclude evidenziando come la scienza normale sia un processo continuo di "ripulitura" e adattamento della natura alle categorie fornite dal paradigma. “Le operazioni di ripulitura costituiscono l'attività che impegna la maggior parte degli scienziati nel corso di tutta la loro carriera.”


6. L'Influenza degli Assunti nella Scienza: Un'Analisi Storica

Didascalia

Un'analisi storica delle leggi, delle teorie e degli assunti che hanno guidato la ricerca scientifica, dal XVII secolo fino ai giorni nostri.

Sommario

Il testo esamina l'evoluzione del pensiero scientifico, evidenziando come le leggi, le teorie e gli assunti abbiano influenzato la ricerca scientifica nel corso del tempo. In particolare, il testo analizza come gli assunti metafisici e metodologici abbiano guidato gli scienziati nella loro ricerca, influenzando la scelta degli strumenti e le modalità di indagine.

Corpo del Testo

La Funzione delle Leggi e delle Teorie

Le leggi e le teorie scientifiche, come le equazioni di Maxwell e le leggi della termodinamica statistica, hanno svolto un ruolo fondamentale nella formulazione dei problemi scientifici e nella guida della ricerca. “In chimica, le leggi delle proporzioni definite e costanti ebbero per lungo tempo, una funzione analoga nel formulare il problema dei pesi atomici, nel limitare i risultati ammissibili delle analisi chimiche e nell'informare i chimici circa la natura degli atomi e delle molecole, dei composti e delle mescolanze” (610).

L'Influenza degli Assunti Strumentali

Gli assunti strumentali hanno influenzato la scelta degli strumenti e le modalità di indagine. “Ed in questo secolo la singolare storia della cromatografìa chimica fornisce un ulteriore esempio che illustra la persistenza di assunti strumentali i quali, non meno delle leggi e delle teorie, forniscono allo scienziato le regole del gioco” (616).

La Concezione Corpuscolare dell'Universo

La concezione corpuscolare dell'universo ha guidato gli scienziati nella loro ricerca, influenzando la scelta degli strumenti e le modalità di indagine. “Nel loro insieme, questi assunti erano al tempo stesso metafisici e metodologici; metafisici, in quanto dicevano allo scienziato quali specie di entità conteneva l'universo e quali non conteneva: v'era soltanto materia dotata di forma ed in movimento” (620).

L'Impegno dello Scienziato

Lo scienziato deve sentirsi impegnato a comprendere il mondo e ad estendere la portata e la precisione dell'ordine che gli è stato dato. “Lo scienziato, ad esempio, deve sentirsi impegnato a comprendere il mondo e ad estendere la portata e la precisione dell'ordine che gli è stato dato” (626).


7. Il Processo della Scoperta Scientifica: Un'Analisi Metaforica

Didascalia:

L'esperimento psicologico delle carte da gioco, presentato come metafora, offre un modello convincente del processo della scoperta scientifica, evidenziando la resistenza iniziale all'anomalia e la successiva riadattamento delle categorie concettuali.

Sommario:

Il testo analizza un esperimento psicologico che utilizza carte da gioco alterate per illustrare il processo di scoperta scientifica. Inizialmente, i soggetti faticano a riconoscere le carte anomale, manifestando frustrazione e difficoltà nel decifrare il seme, come evidenziato dalla frase "Non riesco a decifrare il seme, qualunque sia." (917). Questo riflette la resistenza iniziale all'anomalia, un elemento chiave nel processo scientifico. Successivamente, la capacità di riconoscere correttamente le carte anomale aumenta con l'esposizione prolungata, suggerendo un riadattamento delle categorie concettuali.

Il testo sottolinea come la scienza, come l'esperimento, si concentri inizialmente su ciò che è usuale e atteso, anche quando l'anomalia è presente. "All'inizio, si percepisce soltanto ciò che si aspetta e che è usuale, persino in circostanze nelle quali più tardi l'anomalia viene a essere rilevata." (925). La presa di coscienza dell'anomalia porta a un periodo di riadattamento, culminando nella scoperta.

Il testo evidenzia come la scienza normale, pur tendendo a sopprimere le novità, sia paradossalmente efficace nel farle nascere. "Vorrei ora richiamare l'attenzione sul fatto che, rendendoci conto di questo processo, possiamo finalmente cominciare a capire perché la scienza normale, una ricerca che non è diretta a mettere in luce le novità e che anzi tende a sopprimerle, nondimeno è così efficace nel farle nascere." (930). Questa efficacia è legata alla costruzione di apparecchiature specifiche e allo sviluppo di un vocabolario e di tecniche esoteriche, che permettono di rendere sensibili alla comparsa di anomalie.

Infine, il testo sottolinea come la resistenza al cambiamento, paradossalmente, sia una garanzia che gli scienziati non vengano distratti facilmente e che le anomalie che portano a un cambiamento del paradigma mettano in discussione tutto l'insieme di conoscenze acquisite fino ad allora. "Tale resistenza, assicurando che il paradigma non si arrenderà troppo facilmente, è una garanzia che gli scienziati non verranno distratti facilmente e che le anomalie che portano a un cambiamento del paradigma metteranno in discussione tutto l'insieme di conoscenze acquisite fino ad allora." (940).


8. La Gestione delle Anomalie nella Scienza

La persistenza delle anomalie e il loro impatto sulla scienza.

Sommario

Il testo esamina come le anomalie scientifiche vengono gestite e come possono portare a crisi e cambiamenti nel paradigma scientifico. Si evidenzia come la pazienza dimostrata nei confronti di anomalie di rilievo possa essere giustificata, come nel caso del movimento del perigeo lunare, che inizialmente non corrispondeva alle previsioni newtoniane: "Abbiamo già notato, ad esempio, che nel corso del sessantanni successivi all'originale computo di Newton, il movimento del perigeo lunare previsto dal calcolo continuava ad essere soltanto la metà di quello osservato" (1151). Tuttavia, quando un'anomalia sfida generalizzazioni fondamentali o ha applicazioni pratiche significative, può innescare una crisi, come nel caso della rivoluzione copernicana: "Oppure, come nel caso della rivoluzione copernicana, una anomalia che non sembra avere un'importanza fondamentale può produrre una crisi, se le applicazioni che essa impedisce hanno un particolare interesse pratico" (1166). Il testo sottolinea che la transizione a una scienza straordinaria inizia quando un'anomalia viene riconosciuta come tale da specialisti e diventa un argomento centrale nella disciplina: "L'anomalia viene ora ad essere riconosciuta come tale da parte della maggior parte degli specialisti" (1171).

Note


9. La Natura e la Necessità delle Rivoluzioni Scientifiche: Un'Analisi

Didascalia:

Un'indagine approfondita sull'evoluzione scientifica, con particolare attenzione ai momenti di rottura e alla loro funzione cruciale nel progresso della conoscenza.

Sommario:

Il testo analizza il concetto di rivoluzione scientifica, esaminando le sue origini, la sua natura e il suo ruolo nello sviluppo scientifico. Si evidenzia come queste rivoluzioni siano caratterizzate da un cambiamento radicale di paradigma, spesso preceduto da una sensazione crescente di inadeguatezza del modello esistente.

Il testo inizia con l'osservazione che i paradigmi scientifici, come le istituzioni politiche, possono diventare inadeguati, portando a una crisi che richiede un cambiamento radicale. "Le rivoluzioni politiche sono introdotte da una sensazione sempre più forte, spesso avvertita solo da un settore della società, che le istituzioni esistenti hanno cessato di costituire una risposta adeguata ai problemi posti da una situazione che esse stesse hanno in parte contribuito a creare." Questa crisi è spesso accompagnata da un'anomalia, un evento che non può essere spiegato dal paradigma esistente. "La proliferazione di articolazioni in concorrenza le une con le altre, il desiderio di tentare qualcosa, l'espressione esplicita di disagio, il ricorso alla filosofia e alla discussione sui fondamenti sono tutti sintomi di un passaggio dalla ricerca normale a quella straordinaria."

Il testo sottolinea come la scelta tra paradigmi contrastanti sia un processo complesso e spesso circolare. "Poiché ha questo carattere, la scelta tra paradigmi contrastanti dimostra di essere una scelta tra forme incompatibili di vita sociale." Questo perché ciascun gruppo utilizza il proprio paradigma per argomentare in difesa di esso, creando una situazione in cui la valutazione oggettiva diventa difficile. "Quando i paradigmi entrano, come necessariamente devono entrare in un dibattito sulla scelta di paradigmi, il loro ruolo è necessariamente circolare."

Infine, il testo conclude che le rivoluzioni scientifiche, come le rivoluzioni politiche, sono eventi cruciali per il progresso, anche se spesso sono accompagnati da conflitti e incertezze. "Sia nello sviluppo sociale che in quello scientifico, la sensazione di cattivo funzionamento che può portare a una crisi è un requisito preliminare di ogni rivoluzione."


10. La Nascita di Nuove Teorie Scientifiche

La scoperta scientifica è spesso il risultato di un conflitto tra paradigmi esistenti e anomalie che sfidano le spiegazioni consolidate.

Sommario

Il testo analizza il processo di creazione di nuove teorie scientifiche, evidenziando come queste emergano dalla necessità di risolvere anomalie che non possono essere spiegate dai paradigmi esistenti. Come si legge in (1351), "la novità inaspettata, la nuova scoperta, possono comparire solo nella misura in cui le sue previsioni circa la natura e gli strumenti usati si dimostrano sbagliate." Questo processo è spesso segnato da un conflitto tra il paradigma che mette in luce l'anomalia e quello che cerca di rientrare nell'ambito della legge, come sottolineato in (1353).

Le nuove teorie nascono principalmente da fenomeni che resistono all'assimilazione nei paradigmi esistenti, come descritto in (1362), "È soltanto questo terzo tipo di fenomeni che dà origine a nuove teorie." Questo implica che la distruzione di un paradigma preesistente è un passo cruciale, come illustrato dall'esempio della teoria della conservazione dell'energia, che emerse dalla crisi causata dall'incompatibilità tra la dinamica newtoniana e la teoria del calorico, come riportato in (1369).

La creazione di nuove teorie non è un processo lineare, ma richiede la sostituzione di teorie precedenti, come indicato in (1367), "Ma nel processo di assimilazione, la seconda deve sostituire la prima." Questo processo, sebbene possa portare a nuove previsioni, è reso più complesso quando le teorie sono logicamente compatibili, come spiegato in (1366). In definitiva, la trasformazione del modo di vedere la natura è un elemento essenziale per la nascita di nuove teorie, come affermato in (1372), "È difficile immaginare come delle teorie nuove potrebbero sorgere senza trasformare e distruggere il vecchio modo di vedere la natura."


11. L'Incompatibilità tra Teorie Scientifiche: Un'Analisi Critica

Didascalia:

Un'indagine sulla validità delle teorie scientifiche, con particolare attenzione al rapporto tra dinamica einsteiniana e newtoniana, e un'analisi delle obiezioni sollevate contro l'idea di incompatibilità tra teorie scientifiche.

Sommario:

Il testo esamina l'evoluzione del pensiero scientifico e la difficoltà di accettare rivoluzioni nel campo della fisica. Si parte dalla constatazione che, “un secolo fa sarebbe stato possibile io penso concludere a questo punto la discussione in favore della necessità di rivoluzioni” (1374), per poi sottolineare come, oggi, questa conclusione sia ostacolata da una concezione prevalente della teoria scientifica che ne limita la portata.

L'autore analizza il caso della dinamica relativistica di Einstein e delle equazioni di Newton, sostenendo che “queste due teorie sono fondamentalmente incompatibili” (1378). Questo punto di vista, tuttavia, incontra obiezioni, in quanto la teoria newtoniana continua ad essere utilizzata con successo in molte applicazioni. L'autore risponde a queste obiezioni spiegando come la teoria di Einstein possa essere vista come un caso speciale della teoria di Newton, ma sottolineando che “una teoria non può mai entrare in conflitto con uno dei suoi casi speciali” (1387).

Il testo introduce poi un'analogia con la teoria del flogisto, “rendeva comprensibili numerosi fenomeni fisici e chimici” (1394), per illustrare come anche teorie apparentemente errate possano fornire spiegazioni valide entro determinati limiti. L'analisi si conclude con una riflessione sulla necessità di evitare estensioni ingiustificate delle teorie scientifiche, che possono portare a conclusioni errate e a un'immagine distorta della realtà.


12. La Trasformazione Concettuale nelle Scienze

Didascalia: Analisi della trasformazione concettuale nelle scienze, con particolare attenzione alla transizione dalla meccanica newtoniana alla meccanica einsteiniana.

Sommario

Il testo analizza la natura del progresso scientifico, evidenziando come questo sia intrinsecamente legato alla capacità di superare i paradigmi esistenti, anche quando questi sembrano fornire un quadro di riferimento solido. Come afferma la frase (1407), "Senza il punto di riferimento fornito dal paradigma non potrebbe esservi scienza normale." Questo punto di riferimento, tuttavia, deve essere in grado di spiegare anche le anomalie, come sottolineato nella frase (1408): "Inoltre tale punto di riferimento deve valere anche per aree e per gradi di precisione di cui non esiste nessun vero precedente."

La discussione si concentra poi sulla derivazione delle leggi di Newton dalla teoria di Einstein, dimostrando come tale derivazione sia, in realtà, una reinterpretazione dei concetti fondamentali. "Se cambiamo le definizioni delle variabili presenti nelle Ni, le proposizioni che abbiamo derivato da quelle non sono newtoniane", afferma la frase (1432). Questo processo rivela la necessità di una trasformazione concettuale più profonda, come evidenziato nella frase (1440): "Questa necessità di mutare il significato di concetti tradizionali e familiari costituisce il nucleo dell'effetto rivoluzionario avuto dalla teoria di Einstein."

Il testo conclude sottolineando come la transizione dalla meccanica newtoniana alla meccanica einsteiniana rappresenti un prototipo dei riorientamenti rivoluzionari che avvengono nelle scienze, illustrando come la struttura concettuale attraverso la quale gli scienziati guardano al mondo possa essere trasformata, come evidenziato nella frase (1443): "Proprio perché non comportò l'introduzione di concetti o di fatti addizionali, il passaggio dalla meccanica newtoniana a quella einsteiniana illustra con particolare chiarezza quell'aspetto fondamentale delle rivoluzioni scientifiche che consiste nella trasformazione della struttura concettuale attraverso la quale gli scienziati guardano al mondo."


13. Il Ruolo dei Paradigmi nella Scienza: Un'Analisi Approfondita

Didascalia

Un'analisi del ruolo cruciale dei paradigmi nella scienza, che va oltre la semplice trasmissione di teorie, influenzando metodi, criteri e persino la percezione della natura.

Sommario

Il testo esamina il ruolo dei paradigmi nella scienza, evidenziando come essi non siano solo veicoli di teorie, ma anche guide per la ricerca scientifica. Come afferma la frase (1534), “In questo ruolo, la funzione del paradigma è di informare lo scienziato su quali entità la natura contiene o non contiene e su come si comportano quelle entità.” I paradigmi forniscono un modello essenziale per l'esplorazione della natura, un modello che, come sottolineato nella frase (1536), “è essenziale quanto lo sono l'osservazione e la sperimentazione perché la scienza continui a svilupparsi.”

Il testo inoltre sottolinea come i paradigmi influenzino i criteri che determinano la legittimità dei problemi e delle soluzioni, come evidenziato nella frase (1541): “Perciò quando i paradigmi mutano, si verificano di solito importanti cambiamenti nei criteri che determinano la legittimità sia dei problemi che delle soluzioni proposte.” Questa influenza porta a discussioni complesse e spesso irrisolvibili con i criteri della scienza normale, come indicato nella frase (1542): “Questa osservazione ci riporta al punto da cui questo capitolo ha preso le mosse, giacché essa ci fornisce una prima esplicita indicazione sulle ragioni per cui la scelta tra paradigmi contrastanti solleva regolarmente questioni che non possono essere risolti coi criteri della scienza normale.” Le discussioni sui paradigmi implicano spesso la questione di quali problemi siano più importanti da risolvere, come si evince dalla frase (1546): “Analogamente alla disputa concernente i modelli contrastanti, la questione dei valori può trovare una risposta soltanto in termini di criteri che stanno completamente al di fuori della scienza normale, ed è un tale ricorso a criteri esterni che in maniera più evidente rende rivoluzionari i dibattiti sui paradigmi.” Infine, il testo suggerisce un legame ancora più profondo tra i paradigmi e la natura, come indicato nella frase (1550): “Desidero ora indicare un senso in cui essi sono parte integrante anche della natura.”


14. La Percezione e la Scienza: un'Analisi Comparativa

La percezione individuale, influenzata da esperienze pregresse, si confronta con il rigore dell'osservazione scientifica, sollevando interrogativi sulla natura della conoscenza e del cambiamento paradigmatico.

Sommario

L'analisi delle esperienze percettive individuali, come l'uso di lenti correttive o la visione di carte anomale, rivela come la percezione sia influenzata dall'esperienza precedente e dall'addestramento. "Sia letteralmente che metaforicamente, l'uomo che si è abituato alle lenti invertenti ha subito una trasformazione rivoluzionaria nella sua visione" (1581). Questi esperimenti, sebbene stimolanti, non possono essere direttamente applicati all'osservazione scientifica, dove l'osservatore è vincolato a ciò che vede e misura. "Lo scienziato non può far ricorso a nulla che sia al di sopra o al di là di ciò che vede coi propri occhi e coi propri strumenti" (1603). La percezione scientifica, infatti, non può essere soggetta a oscillazioni arbitrarie come negli esperimenti psicologici, poiché ciò comprometterebbe l'oggettività e la coerenza dei dati. "Se lo scienziato potesse far oscillare da una parte e dall'altra la propria percezione come fa l'individuo soggetto agli esperimenti gestaltici, il periodo durante il quale la luce era «talvolta un'onda, talvolta una particella», fu un periodo di crisi — un periodo in cui qualcosa non funzionava" (1606). Il cambiamento di paradigma, come l'adozione del sistema copernicano, non è percepito come un cambiamento nella visione, ma come una correzione di una precedente interpretazione. "Guardando la luna, lo scienziato convertito al copernicanesimo non dice: «Ero solito vedere un pianeta, ma ora vedo un satellite»" (1608).


15. La Trasformazione del Modo di Vedere: Chimica, Ossigeno e Pendolo

Didascalia:

Un'analisi comparativa di come la scoperta dell'ossigeno da parte di Lavoisier e l'osservazione del pendolo da parte di Galileo abbiano trasformato il modo di vedere il mondo.

Sommario:

Il testo esamina come la scoperta dell'ossigeno da parte di Lavoisier e l'osservazione del pendolo da parte di Galileo abbiano portato a una trasformazione radicale del modo di vedere il mondo. Lavoisier, come si evince dalla frase "(1657) Lavoisier, come abbiamo detto, vide l'ossigeno là dove Priestley aveva visto l'aria deflogistizzata e dove altri osservatori non avevano visto assolutamente nulla", ha cambiato la percezione della natura, operando in un mondo differente dopo la scoperta dell'ossigeno. Questo cambiamento, come si afferma in "(1661) E se non vogliamo in qualche modo far ricorso a quella ipotetica natura immutabile che egli «vide in modo differente», il principio di economia d costringerà ad affermare che, dopo la scoperta dell'ossigeno, Lavoisier operò in un mondo differente", ha portato a una nuova comprensione dei fenomeni naturali.

Galileo, a sua volta, ha trasformato la percezione del movimento, come si può notare in "(1666) Galileo invece, quando guardò un corpo oscillante, vide un pendolo, ossia un corpo che quasi riusciva a ripetere lo stesso movimento più e più volte all'infinito". La sua osservazione del pendolo, come si afferma in "(1667) Dopo aver osservato attentamente il fenomeno, Galileo notò anche molte altre proprietà del pendolo e sulla loro base costruì alcune delle parti più importanti ed originali della sua nuova dinamica", ha portato a nuove scoperte e a una comprensione più profonda dei principi fisici.

La trasformazione del modo di vedere non è solo dovuta al genio individuale, come si sottolinea in "(1671) Essa fu resa possibile, naturalmente, dal genio individuale di Galileo", ma anche alla disponibilità di nuovi paradigmi, come si evince in "(1675) Piuttosto, si può pensare che la genialità di Galileo consiste nell'utilizzazione che egli fece delle possibilità percettive rese disponibili da un mutamento di paradigma avvenuto nel Medioevo". La teoria dell'impeto, sviluppata da Buridano e Oresme, ha fornito una base per la comprensione del movimento oscillatorio, come si può notare in "(1679) Buridano descrive il movimento di una corda vibrante come un tipo di movimento in cui l'impeto viene impresso nel momento in cui la corda è pizzicata; l'impeto viene poi utilizzato per spostare la corda contro la resistenza della sua tensione; successivamente la tensione trascina indietro la corda, imprimendovi un impeto crescente fino a che viene raggiunto il punto di mezzo del movimento; dopo di che l'impeto sposta la corda della direzione opposta, ancora contro la sua tensione, e così via in un processo simmetrico che può continuare indefinitamente".


16. La Teoria dell'Affinità e la Distinzione tra Mescolanze e Composti Chimici

La teoria dell'affinità elettiva come paradigma chimico dominante nel XVIII secolo, e le difficoltà nel distinguere mescolanze fisiche da composti chimici.

Sommario

Il testo descrive come la teoria dell'affinità elettiva, “un ottimo paradigma chimico, largamente impiegato nella impostazione e nell'analisi degli esperimenti chimici” (1829), abbia influenzato la comprensione dei fenomeni chimici nel XVIII secolo. Questa teoria, che spiegava fenomeni come la dissoluzione dell'argento nell'acido, “le particelle di acido attraevano quelle di argento” (1826), ha portato a una distinzione tra mescolanze fisiche e composti chimici.

Tuttavia, questa distinzione si è rivelata problematica, soprattutto nei casi intermedi come “sale nell'acqua, leghe, vetro, ossigeno nell'atmosfera” (1834). I chimici dell'epoca tendevano a considerare questi fenomeni come chimici, “tutti i fenomeni appartenenti a questo tipo intermedio come fenomeni chimici” (1835), basandosi sulla teoria dell'affinità e sull'omogeneità osservata nelle soluzioni, “l'omogeneità che si osservava in una soluzione” (1839).

L'arrivo di Dalton e la sua teoria atomica hanno creato un'anomalia, “l'assimilazione della teoria atomica da lui proposta finì col creare un'anomalia laddove prima non ve n'era stata nessuna” (1842), e hanno messo in discussione la distinzione tra mescolanze e composti. Sebbene la differenza possa sembrare solo una questione di definizione, “in un certo senso può darsi che la differenza fosse davvero tutta qui” (1844), la difficoltà nel distinguere sperimentalmente i due tipi di fenomeni ha evidenziato il ruolo cruciale del paradigma chimico nella ricerca e nell'interpretazione dei risultati.


17. La Teoria Atomica di Dalton: Un Nuovo Paradigma Chimico

Didascalia

Un'analisi delle controversie e dell'impatto della teoria atomica di Dalton, con particolare attenzione al suo approccio innovativo e alle sue implicazioni per la chimica.

Sommario

Il testo descrive le difficoltà iniziali incontrate da John Dalton nel proporre la sua teoria atomica, a causa di un approccio diverso da quello dei chimici contemporanei. “I due scienziati parlavano linguaggi troppo diversi, cosi, come era successo per Galileo ed Aristotele”, evidenziando la difficoltà di comunicazione e comprensione tra le diverse posizioni scientifiche. Dalton, inizialmente meteorologo, affrontò i problemi chimici con un paradigma diverso, considerando la mescolanza di gas come un processo fisico, “nel quale le forze di affinità non svolgevano alcun ruolo”. Questo approccio, unito all'assunzione che gli atomi potessero combinarsi in rapporti semplici, permise di determinare i pesi e le dimensioni delle particelle elementari, ma anche rese la legge della proporzione costante una tautologia.

La teoria atomica di Dalton, inizialmente attaccata, si dimostrò convincente per molti chimici, in quanto offriva implicazioni più ampie rispetto alla distinzione tra mescolanza e composto. “Se, per esempio, gli atomi potevano combinarsi chimicamente soltanto in semplici rapporti di numeri interi, allora un riesame dei dati chimici esistenti avrebbe dovuto mettere in luce esempi di proporzioni multiple, oltre che fisse”. Questo portò a una nuova interpretazione dei dati chimici, rivelando rapporti di 2:1 e permettendo l'assimilazione delle ricerche di Richter, segnando una vera e propria rivoluzione scientifica.


18. Analisi del Concetto di Progresso in Scienze e Arti

Didascalia: Esplorazione del rapporto tra scienza, arte e progresso, analizzando come la percezione del progresso influenzi la nostra comprensione di entrambi i campi.

Sommario

Il testo esamina il concetto di progresso, sia in ambito scientifico che artistico, evidenziando come la percezione del progresso stesso possa influenzare la nostra comprensione di entrambi i campi. Inizialmente, si discute come la pittura, per secoli, fosse considerata una disciplina cumulativa, con critici e storici che registravano le innovazioni che rendevano le rappresentazioni sempre più perfette: “per molti secoli, sia nell'antichità che nei primi secoli della moderna civiltà europea, la pittura era stata considerata come la disciplina cumulativa per eccellenza”. Questo aspetto è legato al distacco tra arte e scienza, che si è accentuato nel tempo, ma che continua a influenzare la nostra percezione del progresso.

Successivamente, si analizza come la tendenza a considerare il progresso come un attributo sia della scienza che della tecnica possa portare a una confusione tra i due concetti. Il testo suggerisce che il progresso sia una caratteristica intrinseca di un'impresa condotta con tecniche e finalità specifiche, e che la sua importanza possa essere legata a un rovesciamento della nostra concezione del rapporto tra attività scientifica e comunità. Si evidenzia come la scienza progredisca perché è una scienza, o viceversa, e come la percezione del progresso sia legata alla condivisione di paradigmi all'interno di una comunità scientifica: “normalmente, i membri di una corporazione scientifica matura operano sulla base di un unico paradigma o di un insieme di paradigmi strettamente collegati tra loro”.

Infine, si sottolinea come anche in altri campi creativi, come la teologia e la filosofia, il progresso sia legato alla condivisione di premesse e alla contribuzione al gruppo. La competizione tra scuole di pensiero diverse può mettere in discussione i fondamenti stessi del progresso, ma non nega il contributo individuale di ciascuna scuola.


19. Sommario di un Blocco di Testo Scientifico

Didascalia:

Un'analisi dei contributi scientifici e filosofici nel campo della fisica e dell'ingegneria, con particolare attenzione alle misurazioni della velocità della luce, alla costante gravitazionale e allo sviluppo di concetti come l'idrostatica e la pneumatica.

Sommario:

Il blocco di testo fornito presenta un'ampia panoramica di contributi scientifici e filosofici, con un focus specifico su misurazioni e concetti chiave. Inizia con riferimenti a misurazioni della velocità della luce e della costante gravitazionale, evidenziando il lavoro di Foucault e Poynting, come indicato da "M. L. FOUCAULT, Méthode générale pour mesurer la vitesse de la lumière dans l'air et les milieux transparents" e "J. H. P[oynting] elenca un paio di dozzine di misurazioni della costante gravitazionale".

Successivamente, il testo esplora lo sviluppo di concetti come l'idrostatica e la pneumatica, con particolare attenzione ai trattati di Pascal e al parallelismo introdotto da Torricelli, come si evince da "i due trattati di Pascal sull'equilibrio dei liquidi e sulla pesantezza dell'aria, i quali rappresentano uno sviluppo del parallelismo originariamente introdotto da Torricelli con l'osservare che «viviamo sommersi sul fondo di un oceano costituito di aria»". Questo passaggio sottolinea l'importanza di comprendere come i concetti scientifici si evolvono e si influenzano a vicenda.

Il testo prosegue con riferimenti a lavori di Kuhn e Wolf, che analizzano la funzione della misurazione nella scienza moderna e la storia della scienza e della filosofia nel XVIII secolo, come si può notare da "T. S. KUHN, The Function of Measurement in Modern Physical Science" e "A. WOLF, A History of Science, Technology, and Philosophy in the Eighteenth Century". Questi riferimenti suggeriscono un'analisi più approfondita dei metodi scientifici e del contesto storico in cui si sviluppano.

Infine, il testo fa riferimento a Dugas, che fornisce una storia della meccanica, come indicato da "RENÉ DUGAS, Histoire de la mécanique, Neuchàtel 1950, capp.". Questa sezione conclude l'analisi dei contributi scientifici e filosofici, fornendo una panoramica completa dei concetti e delle figure chiave che hanno plasmato la nostra comprensione del mondo fisico.


20. Definizione e Delimitazione di un Blocco Testuale

Un'analisi delle fonti e delle controversie scientifiche del XX secolo, con particolare attenzione alla meccanica quantistica, alla meccanica statistica e all'influenza di figure chiave come Maxwell.

Il blocco di frasi fornito presenta un'analisi dettagliata delle controversie e delle fonti scientifiche relative a diversi argomenti, tra cui la meccanica quantistica, la meccanica statistica e l'influenza di figure chiave come Maxwell. Il testo esamina le opinioni di diversi studiosi e le loro opere, fornendo riferimenti specifici per ulteriori approfondimenti.

L'analisi inizia con un riferimento alle controversie sulla meccanica quantistica, citando “Jean Ullmo, La crise de la physique quantique, Paris 1950, cap. II” per approfondire l'argomento. Successivamente, il testo si concentra sulla meccanica statistica, con un riferimento a “René Dugas, La théorie physique au sens de Boltzmann et ses prolongements modernes, Neuchàtel 1959, pp. 158-19, 206-19”. L'influenza di Maxwell viene esaminata attraverso le opere di Max Planck e Silvanus P. Thompson, con citazioni come “MAX PLANCK, Maxwell's Influence in Germany in James Clerk Maxwell: A Commemoration Volume, 1831-1931, Cambridge 1931, pp. 45-65”.

Il testo include anche riferimenti a dibattiti con aristotelici, cartesiani e leibniziani, come evidenziato da “Alexandre Koyré, From the Closed World to the Infinite Universe, Baltimore 1957, cap. XI”. Infine, si menziona un ricercatore, James K. Senior, e il suo contributo alla comprensione del "vernacolo del laboratorio", come indicato in “James K. Senior, The Vernacular of the Laboratory, «Philosophy of Science», XXV (1958), pp. 163-68”.