Skinner - Beyond freedom and dignity - Argomenti (10d)
//: 2025-10-21 23:02:51 +0200 //: blocks/topics:1-10
//: t 1.2
1. Una tecnologia del comportamento
Le sfide globali e i limiti degli approcci attuali
Il sommario tratta della necessità di una tecnologia del comportamento per affrontare problemi complessi come la sovrappopolazione, la guerra nucleare e l'inquinamento. Questi problemi sono resi più acuti dal progresso stesso, poiché "le misure igieniche e la medicina hanno reso più acuti i problemi della popolazione, la guerra ha acquisito un nuovo orrore con l'invenzione delle armi nucleari, e l'affannosa ricerca della felicità è in gran parte responsabile dell'inquinamento". Viene sottolineata l'assenza di una scienza del comportamento sufficientemente avanzata e potente, in quanto "una tecnologia comportamentale paragonabile per potenza e precisione alla tecnologia fisica e biologica manca". Il testo contrappone l'efficacia delle tecnologie fisiche e biologiche, che hanno alleviato "pestilenze e carestie", alla difficoltà di applicare un simile rigore al comportamento umano, poiché "la tecnologia comportamentale non sfugge così facilmente... perché minaccia troppe qualità occulte". Vengono citati esempi di successo in contesti controllati, come "l'assistenza all'infanzia, le scuole e la gestione di ritardati e psicotici istituzionalizzati". La soluzione proposta non risiede nell'attaccare "le 'tensioni che portano alla guerra'" o nel "cambiare le menti degli uomini", ma nello strutturare l'ambiente e le contingenze per influenzare il comportamento su larga scala, ad esempio osservando "un aumento costante del numero di persone sulla terra... per poi cambiare le pratiche" di conseguenza.
//: t 2.5
Analisi del Comportamento 2
Una critica scientifica alle spiegazioni mentalistiche della condotta umana.
Il sommario tratta della sostituzione delle spiegazioni psicologiche tradizionali, incentrate su "stati mentali, sentimenti, tratti del carattere, scopi e intenzioni", con un'analisi delle contingenze ambientali. Viene contestata l'idea che azioni come il correre via siano causate da sentimenti come la paura; al contrario, si afferma che "siamo spaventati perché scappiamo". L'argomento esamina come "le contingenze oggetto di indagine" stiano progressivamente assumendo "le funzioni esplicative precedentemente attribuite" a entità intrapsichiche. Viene messa in discussione l'efficacia esplicativa di concetti come "uomo autonomo" e la sua presunta capacità di "cedere o resistere", sostenendo invece che il comportamento, incluso l'adesione a norme sociali, "dipende da contingenze di supporto". Vengono citati casi specifici, come la costruzione della "fiducia che un pavimento lo reggerà" in una persona, non come alterazione di uno stato mentale ma come risultato di azioni e assicurazioni verbali. L'analisi si estende a cambiamenti in "preferenze, percezioni, bisogni, scopi, atteggiamenti, opinioni e altri attributi della mente", trattandoli allo stesso modo. Viene riportata l'osservazione che una visione scientifica dell'uomo è spesso accusata di provocare "vanità ferita, un senso di disperazione e nostalgia", sebbene si suggerisca che i progressi in questo campo possano, in termini tradizionali, "promuovere un 'senso di libertà e dignità' costruendo 'un senso di fiducia e valore'".
//: t 3.0
Controllo e Rinforzo Comportamentale 3
Meccanismi di influenza sul comportamento attraverso incentivi e deterrenti, e le loro conseguenze in diversi contesti sociali e storici.
Il sommario tratta i principi del controllo comportamentale mediante rinforzo positivo e negativo. Esamina l'applicazione di questi principi in ambito lavorativo, come "il sorvegliante di uno schiavo induce uno schiavo a lavorare frustandolo quando si ferma" e il sistema salariale che, se basato sulla fame, induce a lavorare per ottenere cibo. Vengono analizzate le strutture di potere, dove "un partito al potere può agire principalmente per mantenere il potere" o un governo previene il malcontento "rendendo la vita più interessante—fornendo pane e circhi". Sono considerati i meccanismi di fuga ed evitamento, per cui "una persona che è spesso sfuggita alla pioggia spostandosi sotto un riparo alla fine evita la pioggia spostandosi prima che la pioggia cada". L'argomento include anche l'evoluzione di queste dinamiche, notando come una forte suscettibilità al rinforzo da cibo, una volta vantaggiosa, possa ora portare a "mangiare troppo e alla malattia". Vengono citati esempi storici, come l'importanza di "coprire la brace con la cenere di notte" per conservare il fuoco, e la differenza individuale nella risposta a "danni aggressivi" o "rinforzo sessuale".
//: t 4.8
Argomento 4
Un'indagine sui fondamenti e le conseguenze delle letterature della libertà e della dignità, e sul loro rapporto con le tecniche di controllo del comportamento.
Il sommario tratta della tensione tra i concetti di libertà e dignità e le pratiche di controllo comportamentale. Le letterature della libertà e della dignità, concentrandosi sull' "uomo autonomo", hanno perpetuato l'uso della punizione e hanno favorito solo "tecniche non punitive deboli". Questo approccio condanna il controllo, anche quando non ha "conseguenze avversive o ha conseguenze rinforzanti compensatorie", arrivando a "perpetuare misure punitive". La resistenza a riconoscere pratiche di controllo efficaci "incoraggia l'uso improprio delle pratiche di controllo e blocca il progresso verso una tecnologia del comportamento più efficace". Un tema minore è l'analisi degli effetti personali e sociali di queste dinamiche, come l'"identità crisi" o la connessione tra il "diritto illimitato dell'individuo di perseguire la felicità" e minacce globali. Viene esplorata anche l'idea di "costruire una dipendenza non sulle persone ma sulle cose" come alternativa. La discussione include la nozione che "il potere di conferire o trattenere un beneficio illimitato è il potere di costringere o distruggere", riconoscendo che "l'induzione positiva può essere irresistibile quanto le misure avversive".
//: t 5.4
Controllo del comportamento e attribuzione del merito 5
Meccanismi di controllo sociale attraverso punizione ed elusione, e criteri per l'attribuzione del merito individuale.
Sommario
L'argomento tratta dei metodi di controllo del comportamento, con un'enfasi sulle "contingenze punitive" come strumento principale. Le persone cercano di "evitare la punizione costruendo ambienti" in cui impegnarsi in comportamenti che "sostituiscono le forme punibili". Questo controllo si esercita anche attraverso avvertimenti e consigli su come evitare le punizioni. Viene osservato che il controllo attraverso "biasimo o censura" è più comune di quello attraverso la lode, e che istituzioni come "la polizia rimangono il braccio più potente del governo". Le regole e le leggi sono spesso sostenute da contingenze aggiuntive fornite da chi le formula. L'efficacia della punizione è messa in discussione: "un bambino che è stato severamente punito per giochi sessuali non è necessariamente meno incline a continuare". L'elusione delle punizioni è esemplificata dal automobilista che, obbedendo alle leggi solo quando "la polizia è visibile", può installare "un dispositivo elettronico" per rilevare i radar. Un tema minore è l'attribuzione della "bontà" e del merito. La "maggiore bontà" è attribuita a chi "non si è mai comportato male" e agisce senza seguire regole. Si dà credito a un individuo quando si comporta bene "affinché continui a farlo", ma il termine è usato soprattutto quando "ciò che merita è la punizione". Il credito massimo è dato a chi ha scoperto come agire "senza aiuto", poiché il suo comportamento è stato modellato solo da "contingenze relativamente poco appariscenti". Viene fatta una distinzione tra esprimere ammirazione e dare credito, specialmente "quando ammiriamo un comportamento che l'ammirazione non influenzerà". Le persone cercano di "ottenere credito aggiuntivo" nascondendo le ragioni del proprio agire. La scienza fornisce regole che "rendono inutile essere esposti alle contingenze" da cui esse derivano.
//: t 6.6
6. Contingenze, rinforzi e la genesi del comportamento
L'analisi dei meccanismi che determinano la condotta umana, dall'apprendimento alla percezione, fino ai concetti di bene e male.
Sommario
L'argomento definisce il comportamento umano come il risultato di "contingenze che coinvolgono una grande varietà di rinforzi", negando che esso derivi da una conoscenza innata del bene e del male o da un carattere buono o cattivo. I concetti di piacere e dolore sono generalizzazioni di "cose che si sentono come piacevoli o dolorose", poiché "le uniche cose buone sono i rinforzi positivi, e le uniche cose cattive sono i rinforzi negativi". Un ruolo fondamentale è svolto dai rinforzi condizionati, che "derivano il loro potere dai rinforzi personali" e che sono essenziali per indurre un individuo a "comportarsi per il bene degli altri". L'apprendimento, sia di abilità pratiche che di descrizioni del mondo interno ed esterno, avviene attraverso queste contingenze. Un genitore, ad esempio, "insegna a un bambino a dire 'Ho fame' non perché senta ciò che il bambino sente, ma perché lo vede mangiare voracemente". Tuttavia, la comunità verbale incontra limiti nell'insegnare a descrivere i sentimenti, in quanto "non può usare le procedure con cui insegna a un bambino a descrivere oggetti" e "non può disporre le sottili contingenze necessarie per insegnare fini distinzioni tra stimoli che le sono inaccessibili". La percezione stessa è presentata come relativa e dipendente dal contesto, come dimostra l'osservazione che "una superficie grigia appare rossa se siamo stati a guardarne una blu-verde" e che "l'acqua del rubinetto ha un sapore dolce se abbiamo mangiato carciofi". L'acquisizione di autonomia è un altro esito di questo processo: "il bambino che ha imparato a rispondere agli orologi e ad altre proprietà temporali del mondo che lo circonda... è dipendente dalle cose, e fa meno richieste ai suoi genitori".
//: t 7.9
7. Controllo sociale e istituzioni
Le istituzioni sociali come governo, religione, economia ed educazione definiscono e impongono modelli di comportamento attraverso sistemi di sanzioni e rinforzi.
Il sommario tratta i meccanismi di controllo sociale esercitati dalle principali agenzie istituzionali. Queste agenzie, tra cui "un governo o una religione prescrive e impone sanzioni selezionate in base alla loro efficacia nel controllare il cittadino o il comunicante", operano attraverso "speciali tipi di rinforzi, come il denaro e il credito" nel caso del sistema economico, o "rinforzi speciali come voti e diplomi" in quello educativo. L'ambiente sociale, che "genera la lingua che una persona parla, i costumi che segue e il comportamento che egli esibisce", è quindi un prodotto umano strutturato da queste istituzioni. Tali sistemi sono soggetti a sfide quando il controllo si allenta, come quando "i cittadini si rifiutano di pagare le tasse" o "i comunicanti non vanno in chiesa", e possono rispondere "rafforzando le proprie contingenze". Tuttavia, questo controllo non è totale e può generare contromisure, poiché "le contingenze sociali cambiano... poiché il controllo esercitato porta a un controllo contrario nella forma di fuga o rivolta". Infatti, "lo schiavo fuggirà se può", "il cittadino può rovesciare un governo" e "un abbandono scolastico può lavorare per distruggere una cultura". L'argomento include anche il tema della responsabilità, osservando come "non è perché [i cittadini] sono trasgressori o criminali ma perché l'applicazione della legge è diventata lassista", un principio che si estende all'educazione e all'economia, spostando la colpa dagli individui ai sistemi.
//: t 8.1
Evoluzione biologica e culturale 8
L'interazione tra i processi evolutivi biologici e culturali e le loro implicazioni per il controllo del comportamento umano.
Sommario
L'argomento affronta il parallelo tra l'evoluzione biologica e quella culturale, sostenendo che "non abbiamo bisogno di spiegare l'origine di una pratica culturale per rendere conto del suo contributo alla sopravvivenza di una cultura", così come per le mutazioni genetiche. Entrambi i processi sono guidati da contingenze di sopravvivenza, dove tratti e pratiche vengono selezionati per il loro valore adattativo. L'individuo emerge da questi due processi distinti: "l'evoluzione biologica responsabile della specie umana e l'evoluzione culturale portata avanti da quella specie". Un tema minore è il ruolo dell'individuo, che è sia "controllore, come progettista di una cultura controllante" sia "controllato, come prodotto di una cultura". La cultura sopravvive se sopravvivono coloro che la portano, dipendendo da "particolari suscettibilità genetiche al rinforzo". L'analisi scientifica del comportamento deve quindi relazionarlo sia alle condizioni dell'evoluzione della specie che a quelle in cui l'individuo vive. Viene infine affermata la necessità di un "disegno intenzionale di una cultura" per lo sviluppo futuro della specie umana.
//: t 9.7
9. Controllo, sviluppo e progettazione culturale
Un'analisi dei meccanismi di controllo comportamentale, dei processi di sviluppo individuale e collettivo, e delle possibilità di progettazione di nuovi assetti culturali.
Il sommario tratta i limiti del controllo sociale, dove "ogni mossa che rende il controllo più efficace è nella direzione sbagliata, ma anche ogni mossa verso il completo individualismo o la completa libertà dal controllo è nella direzione sbagliata". Esamina il concetto di sviluppo, non come un percorso predeterminato verso uno stadio finale, poiché "la condizione attuale della superficie terrestre non è matura o immatura" e "il periodo Cretaceo in geologia non è apparso a un dato stadio a causa di una sequenza fissa predeterminata". Viene sottolineato che il cambiamento avviene "non a causa del passaggio del tempo, ma a causa di ciò che accade mentre il tempo passa". Sono considerati i condizionamenti comportamentali, dove un'azione come andare a teatro è spesso riassunta con "mi è venuta voglia di andare", senza un'analisi delle cause ambientali. Viene esplorata la competizione tra rinforzi immediati e a lungo termine, poiché "un hobby affascinante [...] può competere con attività che sarebbero più rinforzanti a lungo termine". La progettazione culturale è presentata come una riforma che implica "un cambiamento dei rinforzi". Vengono discusse le difficoltà di transizione verso nuove culture, facilitata da "una rottura formalizzata con il passato, come un rituale di rinascita". Il giudizio su queste società future non deve basarsi sulle preferenze personali, ma sulla felicità di coloro che vi sono cresciuti.
//: t 10.3
10. La scienza del comportamento e le sue controversie
Un'analisi delle basi metodologiche, delle applicazioni tecnologiche e delle obiezioni filosofiche.
Sommario
L'argomento tratta lo sviluppo di una scienza del comportamento umano, definita come "scientifica" in quanto "deve considerare il comportamento umano oggettivamente, come determinato da leggi necessarie". Questo approccio, talvolta identificato con il comportamentismo, si basa sullo studio di "condizionamento operante" e di "complesse contingenze di rinforzo" che, anche in organismi inferiori, generano comportamenti che "tradizionalmente si direbbero coinvolgere processi mentali superiori". Un tema minore è il confronto con le discipline storiche, notando che mentre "la fisica e la biologia greche sono ormai di interesse solo storico", le teorie greche sul comportamento umano "non hanno portato da nessuna parte". L'analisi procede con "applicazioni tecnologiche" e il "disegno di culture", nonostante lo scetticismo storico secondo cui "la maggior parte dei tentativi di istituirle sono stati fallimenti ignominiosi". L'argomento include anche le obiezioni sollevate contro questa visione scientifica, riportando critiche come quella di chi accusa di "ridurre la statura dell'uomo finché cessa di essere uomo del tutto" o di altri che parlano dell'"ingenuità innata, bancarotta intellettuale e crudeltà semi-deliberata del comportamentismo". Viene menzionata la discussione sui "correlati fisiologici" e su "sentimenti", oltre a un riferimento al caso del "bambino selvaggio" in relazione allo sviluppo del linguaggio.