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Sabato 4 Ottobre 2025 - Germania

simpatie tra i Länder tedeschi - Friedrich Merz non appassiona nessuno.

Chi (non) può sopportare chi?

(Der Tagesspiegel, 4 ottobre 2025)

L’articolo in breve

- Un sondaggio della Freie Universität Berlin rivela le simpatie tra i Länder tedeschi: Berlino è il meno amato in 13 dei 15 stati, visto come un “failed state” per caos e cliché metropolitani, mentre Amburgo guida la classifica come modello di consenso.

- Persiste una barriera Est-Ovest: gli abitanti dell’Est preferiscono i connazionali orientali, quelli dell’Ovest evitano i Länder orientali, con differenze economiche (salari inferiori del 21%, disoccupazione +1,9%) che alimentano sentimenti di svantaggio.

- I valori di simpatia sono moderati (da -1,1 a 2,3 su scala -5/+5), basati su stereotipi; Bayern polarizza (amato al Sud, meno al Nord), Sassonia divide (popolare tra Est, respinto altrove), e l’identità “ostdeutsch” rafforza il ritiro locale.

Sono passati quasi 40 anni, ma l’unità della Germania è ancora lontana.

Cinque citazioni chiave

1. Il sondaggio conferma l’impopolarità di Berlino tra i tedeschi:

«In 13 dei 15 Länder, Berlino è tra i cinque meno amati. Ma perché? Berlino viene identificata con la sede del governo e il cliché del ‘failed state’, in cui non funziona nemmeno l’aeroporto».

2. Achim Hildebrandt spiega l’avversione verso la capitale:

«Si aggiunge una generale avversione per le metropoli e il fatto che Berlino è percepita da parti della popolazione come un covo di peccati».

3. Amburgo e Baden-Württemberg sono i più apprezzati per efficienza:

«A parte qualche cliché sui svevi, su Baden-Württemberg c’è poco su cui appigliarsi. Il Land è praticamente il controesempio a Berlino: funziona. Anche Amburgo è una grande città, ma comunque un ‘modello di consenso’».

4. La divisione Est-Ovest è netta e persistente:

«Una barriera di simpatia divide la Germania anche 35 anni dopo l’unità. Chi vive nell’Est trova gli altri Länder orientali sempre più simpatici – e chi vive nell’Ovest, le persone di lì gli sono più vicine».

5. Hildebrandt analizza l’impatto degli stereotipi politici:

«Berlino e Sassonia sono visti negativamente per ragioni diverse: qui la Berlino di sinistra, lì la Sassonia che in parte vota a destra. Più a sinistra si collocano i rispondenti, più simpatica trovano Berlino – e più scettici sono verso Sassonia».

Discorso del Cancelliere sull’unità

(Der Tagesspiegel, Daniel Friedrich Sturm, 4 ottobre 2025)

L’articolo in breve

- Friedrich Merz, nella sua prima orazione da Cancelliere per i 35 anni dell’unità tedesca, sottolinea il declino dell’attrattiva dell’Occidente, minacciato da autarchie esterne e interne, come AfD e il Bündnis Sahra Wagenknecht.

- Propone riforme per un Germania più libera, sovrana e competitiva, riducendo il ruolo dello Stato e promuovendo tecnologie moderne in Europa, senza citare misure specifiche come il Bürgergeld.

- Invoca l’ottimismo del 1989, esaltando il coraggio degli ex cittadini della DDR e l’amicizia con la Francia, esortando i tedeschi a non cedere alla paura.

Il discorso di Merz in occasione dell’anniversario dell’unità non convince nessuno. Un Cancelliere che non appassiona nessuno.

Cinque citazioni chiave

1. Merz evidenzia il declino dell’influenza occidentale e le minacce interne:

«L’attrattiva dell’Occidente diminuisce costantemente. La nostra vita libera è attaccata, non solo dall’esterno da nuove alleanze di autocrazie, ma anche dall’interno da egoismi crescenti».

2. Il Cancelliere invita a riforme per preservare i successi del Paese:

«Molto deve cambiare se vogliamo che molto resti buono o migliori nel nostro Paese. Lo Stato si è fatto sempre più invadente, ma ora deve concentrarsi su ciò che è davvero importante».

3. Merz sottolinea l’importanza della sovranità nazionale e del dialogo:

«Vogliamo essere un Paese libero che decide per sé stesso. Dal dialogo della società con sé stessa nasce un futuro comune, che ci rende europei, innovativi e competitivi».

4. La responsabilità della libertà non è solo delle istituzioni politiche:

«La responsabilità della libertà non spetta solo alle istituzioni. Dobbiamo rendere il servizio militare più attraente e ringraziare i soldati per il loro prezioso servizio al Paese».

5. Merz richiama l’ottimismo della riunificazione per affrontare il futuro:

«Ricordiamo la fiducia del 1989! La forza della rivoluzione pacifica ha liberato tanto. Oggi non c’è tempo per pessimismo: non lasciamoci paralizzare dalla paura!».