logged-posts

I dazi e la pasta - Lo IOR - I Bond e l'urto della crisi francese - Gli industriali si svegliano (all'insegna del sempiterno "chiagni e fotti") - La scoperta dei piccoli paradisi fiscali (nella UE)

La crisi di Parigi impatta sui bond: rendimenti al 3,6%

(Il Sole 24 Ore, Vittorio Carlini, 7 ottobre 2025, 09:38 CEST)

**L’articolo in breve**

- I mercati hanno reagito alle dimissioni del premier francese Lecornu con un rialzo dei rendimenti dei titoli di Stato UE, in particolare francesi (3,57% a 10 anni, da 3,5%), mentre il Bund tedesco sale al 2,7% per la spesa pubblica prevista.

- L’euro è sceso intraday a 1,16 contro il dollaro prima di rimbalzare sopra 1,17, riflettendo dubbi sulla governance UE e instabilità francese; il CAC 40 perde l’1,36%.

- Non c’è contagio sui periferici come l’Italia (BTp stabile al 3,5%), ma Cesarano avverte che l’instabilità a Parigi allontana l’idea di un’UE risolutiva.

**Cinque citazioni chiave**

1_. Il rialzo dei rendimenti UE per la nomina di Takaichi in Giappone:_

La probabile nomina a premier del Giappone di Sanae Takaichi ha spinto all’insù diversi rendimenti di governativi nell’UE. Il programma di Takaichi prevede un’ingente spesa pubblica e una politica monetaria espansiva.”

2. Dimissioni Lecornu: effetto su bond francesi:

“Non appena le agenzie hanno battuto la notizia del fallito tentativo di creare il nuovo esecutivo, il tasso del governativo [francese] è arrivato a sfiorare il 3,6% per, poi, ritracciare (chiusura al 3,57%).”

3. Antonio Cesarano: reazioni legate a Parigi:

Si tratta di una reazione legata alla specifica situazione di Parigi. L’alto debito pubblico e l’incertezza politica vengono prezzati dagli investitori, che richiedono un maggiore premio al rischio per il caos transalpino.”

4. Tullio Grilli: no contagio su BTp italiani:

“Confrontando l’andamento del bond francese con quello, ad esempio, dell’Italia si nota che le dinamiche divergono. Non tanto nell’ultima seduta, dove lo stesso BTp è stato contraddistinto dal lieve incremento del saggio.”

5. Cesarano: instabilità francese penalizza l’euro:

L’euro, sempre nell’ultima seduta, ha dato segnali di indebolimento. In apertura la divisa era sopra 1,17 nei confronti del dollaro. Quando si è diffusa la news di Lecornu è caduta, arrivando a toccare quota 1,16.”

Piccoli Stati, zone grigie e paradossi europei

(Il Sole 24 Ore, Matteo Calabrese e Valeria Giacomin, 7 ottobre 2025, 08:49 CEST)

**L’articolo in breve**

- Il Lussemburgo, da piccolo stato agricolo e siderurgico, è diventato il secondo hub mondiale dei fondi comuni grazie a un’abile gestione delle asimmetrie, sfruttando norme flessibili, élite connesse e rapidità decisionale.

- La legge sulle holding del 1929, la rete Eurosyndicat e l’adozione della direttiva Ucits del 1985 hanno trasformato il Granducato in un paradiso fiscale competitivo, attirando capitali esteri.

- Il modello, replicato da Irlanda e microstati globali, solleva interrogativi su elusione fiscale e conflitti d’interesse, rischiando una corsa al ribasso che mina l’UE; serve un’Europa che trasformi l’agilità dei piccoli in risorse comuni.

**Cinque citazioni chiave**

1. Il paradosso dei piccoli stati:

C’è un paradosso che attraversa la storia economica europea: i giganti spesso inciampano nella propria mole, mentre i piccoli, se ben organizzati, riescono a dettare le regole del gioco.”

2. La gestione dell’asimmetria del Lussemburgo:

La forza propulsiva del Granducato va cercata in quella che definiamo ‘gestione dell’asimmetria’. Attraverso interpretazioni flessibili della legge del 1929 sulle holding, revolving doors tra pubblico e privato e un’applicazione selettiva delle direttive europee, le élite lussemburghesi hanno creato spazi regolatori su misura.”

3. L’intimità gestita come chiave di efficienza:

Un esempio emblematico di quella che chiamiamo ‘intimità gestita’: in un contesto dove ‘tutti conoscono tutti’, l’informalità non è un ostacolo, bensì la condizione stessa dell’efficienza.”

4. Il decollo con la direttiva Ucits:

La rapidità nell’adottare la direttiva europea Ucits del 1985 sui fondi e l’introduzione di una legislazione sul segreto bancario sul modello svizzero costituì la chiave del decollo del Lussemburgo come piattaforma internazionale ipercompetitiva dagli anni Ottanta.”

5. Il dilemma per l’Europa:

Vogliamo un’Europa capace di trasformare l’agilità dei piccoli in risorse comuni, o un’Europa frammentata in enclave che prosperano su elusione e opacità? Una domanda che inevitabilmente rimanda al nodo della sovranità nazionale.”


Super dazi USA sulla pasta, l’UE al fianco dell’Italia

(Il Sole 24 Ore, Micaela Cappellini, 7 ottobre 2025, 09:38 CEST)

**L’articolo in breve**

- La Commissione UE sosterrà l’Italia contro i super dazi USA del 107% (15% base + 91,74% anti-dumping) su 13 pastifici italiani, tra cui Barilla e La Molisana, con Bruxelles che interverrà se necessario, mentre il governo Meloni ha creato una task force.

- L’indagine USA del 2023-2024 ha esteso la tariffa punitiva a tutti i produttori, nonostante il coinvolgimento limitato; le aziende preparano memorie legali, con decisione finale entro fine anno.

- L’export di pasta verso gli USA (700 milioni di euro annui, secondo mercato dopo Germania) rischia un tracollo, con ripercussioni sulla filiera grano-pasta (60% grano italiano); Confagricoltura chiede una posizione forte.

**Cinque citazioni chiave**

1. La Commissione UE al fianco dell’Italia:

La Commissione europea, in stretto coordinamento con il governo italiano, sta collaborando con gli Stati Uniti in questa indagine e interverrà se necessario, ha detto il suo portavoce, Olof Gill.”

2. Il super dazio del 107% dal 1° gennaio 2026:

Dal 1° gennaio la pasta italiana rischia di pagare negli Stati Uniti un super dazio del 107%. Alla tariffa del 15% già imposta dalla Casa Bianca si aggiungerebbe una batosta del 91,74%, motivata dalle accuse di dumping.

3. Claudio Costantini di Sgambaro: tracollo se confermati:

Se i dazi venissero confermati ‘avremmo un tracollo. Ormai gli acquisti di grano sono stati già tutti fatti, per cui avremmo volumi di pasta importanti da immettere sul mercato italiano ed europeo, creando una turbolenza incredibile’.”

4. Cosimo Rummo: dumping retroattivo e pazzia:

“‘Poiché il dumping è retroattivo, si dovrà pagare anche per i 12 mesi precedenti. I nostri avvocati USA hanno già presentato appello: è una pazzia aver esteso la multa di due aziende (La Molisana e Garofalo) anche a noi’.”

5. Massimiliano Giansanti di Confagricoltura: ripercussioni su filiera:

“‘Una decisione del genere avrebbe ripercussioni sull’intera filiera grano-pasta, a svantaggio delle imprese, dei lavoratori e di tutti i consumatori. La filiera agroalimentare italiana agisce da sempre con correttezza sui mercati internazionali’.”


Allarme delle Authority europee: «Rischi elevati dalle cripto»

(Il Sole 24 Ore, Isabella Bufacchi, 7 ottobre 2025, 09:38 CEST)

**L’articolo in breve**

- EBA, ESMA ed EIOPA avvertono i consumatori sui rischi delle cripto-attività, con tutele limitate o assenti per stablecoin non UE e fornitori non regolamentati; solo una parte delle crypto rientra nel MiCAR (in vigore dal dicembre 2024).

- Le Authority promuovono scelte consapevoli con schede informative e video, consigliando di verificare autorizzazioni UE e sicurezza dei wallet, in un contesto di boom di interesse e truffe sui social.

- L’innovazione crypto può migliorare i mercati, ma non è per tutti; Consob rilancia l’avvertimento in Italia, enfatizzando che non esistono sistemi di indennizzo come per investimenti tradizionali.

**Cinque citazioni chiave**

1. Le Authority avvertono sui rischi delle cripto:

“Eba, Esma ed Eiopa hanno consigliato ai consumatori di informarsi molto bene riguardo ai prodotti o ai servizi del mondo cripto, di ponderare a fondo i rischi prima di investire, di controllare che il fornitore di servizi in cripto-attività sia autorizzato nella UE.”

2. Tutele variabili per tipo di crypto:

“La tutela per il consumatore potrebbe rivelarsi limitata, molto limitata o addirittura inesistente, soprattutto quando le cripto non autorizzate dalla UE. Anche se, in caso di perdite, persino la normativa UE prevede forme di tutela più limitate per chi acquista cripto-attività rispetto agli investimenti tradizionali.”

3. Solo una parte delle crypto è regolata da MiCAR:

“In effetti, solo una parte delle cripto in circolazione sul mercato rientra nell’ambito di applicazione della nuova disciplina europea sulle cripto-attività (MiCAR) in vigore dal dicembre 2024: fuori da MiCAR sono per esempio le cripto non fungibili, non trasferibili, o agganciate a valori unici come digital art.”

4. Consob rilancia la campagna informativa:

“L’obiettivo è promuovere scelte d’investimento consapevoli e contrastare con ciò il rischio di cadere nella trappola delle truffe finanziarie e di perdere i propri soldi, spiega un comunicato diffuso dalla Consob come membro di ESMA.”

5. L’innovazione crypto non è per tutti:

“Le tre Autorità hanno riconosciuto che ‘l’innovazione finanziaria, comprese le cripto-attività, può contribuire a migliorare la competitività, l’efficienza e la resilienza dei mercati finanziari’. Tuttavia, alla luce dell’interesse crescente del pubblico, invitano alla cautela.”


«Il Paese si è dimenticato le responsabilità verso l’UE. Macron? Sta sbagliando»

(Corriere della Sera, Stefano Montefiori, 7 ottobre 2025, 09:14 CEST)

**L’articolo in breve**

- Sylvie Goulard, ex ministra della Difesa, critica la concezione errata di sovranità francese che ha portato a ignorare il Patto di Stabilità UE, contribuendo alla crisi politica ed economica con un debito di 3.400 miliardi e un deficit al 5,8% del PIL.

- Lecornu, dimessosi senza maggioranza, ha evidenziato l’incapacità dei partiti di trovare compromessi, mentre Macron, pur responsabile, insiste su maggioranze artificiali, trascurando l’interdipendenza europea.

- La Francia manca di un dibattito sull’Europa, rischiando di isolarsi, mentre i partner europei sono preoccupati per l’euro e la sicurezza; Goulard invita a ripensare il presidenzialismo e a definire obiettivi concreti.

**Cinque citazioni chiave**

1. La Francia ha ignorato gli impegni europei

“Per anni i francesi hanno creduto che la sovranità consistesse nel non rispettare il Patto di stabilità e gli impegni presi con l’Europa, che andavano a loro stesso vantaggio.”

2. Lecornu denuncia l’incomunicabilità tra partiti

“Mi ha colpito quello che Lecornu ha detto ieri nel suo discorso di addio a Matignon, sul fatto che nessuno ha la maggioranza, ma nelle trattative tutti i partiti si comportano come se ce l’avessero.”

3. La Francia ha voluto l’euro ma ne tradisce gli impegni

“Ed è paradossale perché è stata soprattutto la Francia a volere la moneta unica, a volere l’euro come strumento di potenza mondiale.”

4. Macron responsabile per scelte economiche e politiche

“Macron, in quanto presidente della Repubblica, è depositario di una sovranità che gli viene dal popolo. Ma non può usarla ignorando i parametri dell’Unione Europea dal lato economico, e dal lato politico costruendo maggioranze artificiali.”

5. L’Europa è assente dal dibattito francese

“Di questo non si parla in Francia, in questi giorni, e credo sia per un malinteso senso di sovranità.”


Leone XIV limita i poteri dello IOR: «Investimenti, basta esclusiva»

(Corriere della Sera, Mario Gerevini e Gian Guido Vecchi, 7 ottobre 2025, 09:38 CEST)

**L’articolo in breve**

- Papa Leone XIV, con un Motu proprio, toglie allo IOR l’esclusiva sugli investimenti, condividendola con l’APSA, riducendo l’autonomia della banca vaticana e segnalando fiducia nella Curia.

- Dal 2013, lo IOR ha chiuso 7.000 conti, riducendo da 19.000 a 12.000, focalizzandosi su congregazioni, diocesi e clero; la clientela includeva Madre Teresa per opere di carità.

- Storia di scandali da Marcinkus a Sindona e Calvi, con conti cifrati e maxitangenti; recenti condanne per Caloia (8 anni) e Cipriani/Tulli (40 milioni di risarcimento) segnano la transizione verso trasparenza.

**Cinque citazioni chiave**

1. Papa Leone XIV toglie l’esclusiva sugli investimenti

“Lo IOR non avrà più l’esclusiva degli investimenti, come da tre anni a questa parte. La decisione resa pubblica da papa Leone XIV con un Motu proprio. La responsabilità per gli investimenti sarà condivisa con l’APSA.”

2. Riduzione conti da 19.000 a 12.000 dal 2013

“Dal 2013 erano stati licenziati in tronco dallo IOR l’allora direttore generale Paolo Cipriani e il vice Massimo Tulli. Nel giudizio civile per ‘mala gestio’ relativa a diversi investimenti dell’istituto nel 2010-2013, sono stati condannati a risarcire 40 milioni.”

3. Storia di scandali da Marcinkus a Sindona

“Quando, per esempio, c’era Marcinkus presidente (1971-1989) lo IOR intrecciò la sua strada con quella di Michele Sindona, Roberto Calvi, il Banco Ambrosiano. I magistrati italiani spiccarono (inutilmente) contro l’arcivescovo americano (che aveva l’immunità vaticana) un mandato di cattura internazionale.”

4. Lo IOR come paradiso fiscale e lavanderia

“Lo IOR torna al centro di uno scandalo più di vent’anni dopo quando esce il primo libro del giornalista Gianluigi Nuzzi, Vaticano Spa. Emerge un sistema di conti cifrati di banchieri, politici, imprenditori ecc., che facevano girare centinaia di miliardi di lire.”

5. Condanna di Caloia per operazioni immobiliari

“Nel 2014 è l’anno in cui finisce sotto inchiesta in Vaticano l’ex presidente (fino al 2009) Angelo Caloia, per peculato relativo a operazioni immobiliari del periodo 2002-2008 con un danno di circa 57 milioni causato all’istituto. Caloia è stato condannato, in appello, a oltre 8 anni di reclusione.


Bruxelles rinvia di nuovo il “giorno della decisione” sull’Ucraina

(Il Foglio Quotidiano, David Carretta, 7 ottobre 2025, 09:38 CEST)

**L’articolo in breve**

- Ursula von der Leyen ha annunciato un “prestito di riparazione” da 140 miliardi di euro da asset russi congelati (210 miliardi totali), benedetto da Friedrich Merz, per finanziare l’Ucraina con un fabbisogno di 80 miliardi annui.

- Al vertice di Copenaghen, il Belgio (sede di Euroclear con 185 miliardi) si oppone per rischi legali, richiedendo garanzie UE; la BCE teme per la credibilità dell’euro.

- La proposta formale slitta dopo il Consiglio Europeo del 23-24 ottobre; Zelensky denuncia attacchi russi alle infrastrutture, con l’Ungheria che minaccia veto sulle sanzioni.

**Cinque citazioni chiave**

1. Von der Leyen annuncia il prestito di riparazione

“Il ‘prestito di riparazione’ è stato annunciato da Ursula von der Leyen nel suo discorso sullo stato dell’Unione del 10 settembre. La presidente della Commissione ha accettato il principio di utilizzare gli attivi sovrani russi congelati, un tesoro da 210 miliardi di euro detenuto da diversi istituti finanziari europei.”

2. L’urgenza per la finanza ucraina

“Secondo le stime del Fondo monetario internazionale, c’è un buco di bilancio di 60 miliardi di dollari per il biennio 2026-27. Senza contare le spese per la Difesa: altri 60 miliardi l’anno in una situazione di guerra o 25 miliardi in una situazione di pace armata.”

3. Opposizione belga per rischi legali

“A partire dal Belgio, il paese in cui ha sede Euroclear, l’istituto finanziario in cui è immobilizzata gran parte degli attivi russi: 185 miliardi di euro. Il governo belga teme cause legali da parte della Russia e di essere obbligato a restituire tutto l’ammontare.”

4. La BCE teme per la credibilità dell’euro

“Anche la Banca centrale europea ha sollevato obiezioni legate alla credibilità internazionale dell’euro e alla stabilità finanziaria. La Commissione nega che con il ‘prestito di riparazione’ ci sarà una confisca degli attivi sovrani russi.”

5. Zelensky denuncia la mancanza di reazione

‘I russi hanno nuovamente preso di mira le nostre infrastrutture, tutto ciò che garantisce una vita normale al nostro popolo’, ha detto Zelensky domenica, denunciando la mancanza di ‘reazione reale dal mondo’.”

Fidarsi di Giorgetti

(Il Foglio Quotidiano, Dario Di Vico, 7 ottobre 2025, 09:38 CEST)

**L’articolo in breve**

- L’assemblea di Confindustria a Gambellara (Verona-Vicenza) ha rivelato malumori sulla manovra “preelettorale”, con la sostituzione di Giorgetti con Urso che ha frustrato gli industriali, esigenti su incentivi e crescita.

- Orsini critica Giorgetti (”non un ministro da copertina”) e chiede 8 miliardi annui per l’industria, inclusa Transizione 6.0 e IRES premiale, per evitare una legge di bilancio a “coriandoli” che favorisca piccole constituency.

- Confindustria, finora collateralista, teme un bis del 2024 con tagli ad ACE e Fondo Auto; Meloni incarica il Mimit di una nuova legge di incentivo da 3,5 miliardi, ma la base industriale resta scettica.

**Cinque citazioni chiave**

1. L’assemblea di Gambellara come termometro degli umori

Ancora una volta il nord-est si è rivelato un buon termometro degli umori della base industriale e dello stato dei rapporti tra Confindustria e governo. All’assemblea congiunta degli industriali di Verona e Vicenza a Gambellara con 2.000 presenti, la frustrazione è stata palpabile.”

2. Orsini critica Giorgetti

Il presidente nazionale Emanuele Orsini ha trovato il coraggio per prendere di petto Giorgetti e trasferire ai suoi un messaggio inequivocabile: ‘Non ci serve un ministro da copertina’.

3. La manovra a coriandoli

Gli industriali sono preoccupati dei saldi della manovra (16 miliardi) perché con una cifra giudicata così bassa ‘ci sarà un braccio di ferro con tante braccia’. La battuta indica il rischio di una manovra a coriandoli che dia un po’ di risorse a troppi soggetti obbedendo a una logica già pre-elettorale.”

4. La richiesta di Orsini: piano triennale da 8 miliardi

Orsini a Gambellara l’ha ripetuto: si aspetta un piano triennale per l’industria di 8 miliardi per ciascun anno e in base a questa richiesta valuterà la manovra.”

5. Meloni e il Mimit per una nuova legge di incentivo

Giorgia Meloni lo sa e per questo motivo il Mimit è stato incaricato di predisporre una nuova legge di incentivo che dovrebbe ovviare agli errori di Transizione 5.0, allargare la platea dei beneficiari agli energivori, semplificare le procedure ed erogare all’incirca 3,5 miliardi.”


Sorpasso storico del Btp: più sicuro dei titoli francesi

(Il Giornale, Gian Maria De Francesco, 7 ottobre 2025, 09:38 CEST)

**L’articolo in breve**

- I Btp decennali hanno offerto un rendimento inferiore all’OAT francese (3,58% vs 3,59%), un sorpasso storico che rende l’Italia più affidabile della Francia, grazie alla prudenza di Giorgetti che ha riportato il deficit al 3% con un anno di anticipo.

_- La Francia, con deficit al 5,4% e instabilità politica, rischia un debito al 120% del PIL