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George Polya - Mathematical Methods in Science - Lettura (16v)


1. Titolo: Metodi Matematici in Scienza: Un'Analisi del Contesto Storico e Pedagogico

Didascalia: Un'esplorazione del percorso di George Polya attraverso la storia della scienza e della matematica, con un focus sulla sua applicazione all'insegnamento.

Sommario

Il testo presenta un'analisi del libro "Metodi Matematici in Scienza" di George Polya, originariamente pubblicato nel 1963 e successivamente rivisto. L'opera, come evidenziato in ("This booklet originally appeared in 1963 as Volume XI of the Studies in Mathematics series..."), si propone di rendere interessanti e comprensibili concetti matematici complessi a un vasto pubblico, inclusi studenti delle scuole superiori e persone non esperte. Il libro, come sottolineato in ("Most of the volumes in the New Mathematical Library cover topics not usually included in the high school curriculum..."), affronta argomenti non sempre presenti nei programmi scolastici standard, richiedendo un certo sforzo intellettuale da parte del lettore ("If the reader has so far encountered mathematics only in classroom work, he should keep in mind that a book on mathematics cannot be read quickly.").

Il testo si concentra sull'approccio di Polya, che integra la storia della scienza come strumento didattico ("One of the essential tendencies of the course is to point to the history of certain elementary parts of science as a source of efficient teaching in the classroom."). Questo metodo, pur con alcune distorsioni intenzionali per semplificare i concetti ("Several historical details are somewhat distorted: some intentionally, to bring them down to the level of the high school..."), mira a rendere la matematica più significativa per il lettore ("The reader is urged to acquire the habit of reading with paper and pencil in hand; in this way mathematics will become increasingly meaningful to him."). Il libro, come sottolineato in ("The Mathematical Association of America expresses its gratitude to SMSG, and specially to its Director; E. G. Begle, for granting permission to have a revised edition of this valuable work published..."), è stato oggetto di revisioni e miglioramenti, con l'aggiunta di dettagli e correzioni per facilitare la comprensione e l'applicazione dei concetti presentati.


2. Definizione e delimitazione di un blocco di testo

Didascalia

Il testo descrive i metodi di misurazione della distanza della Luna dalla Terra, affrontando le difficoltà tecniche e le soluzioni adottate dagli antichi Greci, con particolare attenzione al ruolo della triangolazione e delle eclissi lunari.

Titolo

Misurazione della distanza della Luna dalla Terra: un'analisi storica e tecnica

Sommario

Il testo si concentra sulla misurazione della distanza della Luna dalla Terra, evidenziando le sfide e le soluzioni adottate dagli antichi Greci. Inizialmente, si discute della necessità di una linea di base per effettuare misurazioni indirette, come indicato da "So we need a known base line." Questo approccio, basato sulla triangolazione, permetteva di calcolare distanze anche su vasta scala, come "a whole country or continent can be surveyed."

Successivamente, si affronta il problema della misurazione della distanza della Luna, sottolineando la difficoltà di misurazioni dirette e la necessità di calcoli indiretti. "Since this distance cannot be measured directly, it must be measured indirectly" viene utilizzato per introdurre il concetto di triangolazione. Il testo descrive come gli antichi Greci utilizzassero la triangolazione e la misurazione degli angoli per determinare distanze, "enables angles ABC, BAC to be measured and hence AC, BC computed by trigonometry."

Infine, si discute del ruolo delle eclissi lunari nel fornire eventi simultanei osservabili da diversi punti, "the eclipse provides four distinct events, observable simultaneously from A and B" e si sottolinea la necessità di una linea di base di dimensioni adeguate per una misurazione accurata, "ideally a base line should be of the same order of magnitude" e la mancanza di tecnologie moderne come radio e orologi precisi. "Remember also that the Greeks had no radio with which to transmit signals, nor had they accurate watches"


3. Equilibrio di una catena flessibile

Didascalia

Analisi dell'equilibrio di una catena flessibile, con particolare attenzione all'influenza dell'orientamento del segmento AC e alla relazione tra i pesi e le lunghezze delle inclinazioni.

Sommario

Il testo analizza l'equilibrio di una catena flessibile, partendo dalla considerazione che, se la catena è in movimento, “Consequently, if the chain is in motion originally, then it is in motion forever”. Tuttavia, si conclude che la catena è in equilibrio, e che “the lower portion ADC is” in equilibrio, poiché “the chain being completely flexible, there is no resistance to bending at either A or C, so that it hangs symmetrically below AC”. L'equilibrio è influenzato dall'orientamento di AC, e si afferma che “ABC is in equilibrium if and only if AC is horizontal”. Si discute inoltre della relazione tra i pesi e le lunghezze delle inclinazioni, con la conclusione che “The ratio of the weights is that of the lengths of the inclines on which the weights rest”. Infine, si sottolinea che “It is prudent to check conclusions” e si verifica la formula di Stevinus per piani orizzontali e verticali.


4. Equilibrio e Simmetria: Un'Analisi delle Frasi Fornite

Didascalia: Esplorazione del concetto di equilibrio attraverso esempi e assunzioni, con particolare attenzione alla distribuzione dei pesi e alla simmetria.

Sommario

Il testo analizza il concetto di equilibrio, partendo da una situazione pratica: trasportare una scala. "It may have been easier to carry a ladder with help than to carry it alone", sottolineando l'importanza della condivisione del peso. L'analisi si concentra poi su come la distribuzione dei pesi influisce sull'equilibrio, evidenziando la simmetria ideale: "Thus we are led to argue that in the idealized case where the ladder carriers are twins with shoulders the same height above the ground and so forth, the situation is perfectly symmetrical, so that each pair of shoulders takes exactly half the ladder’s weight."

Il testo prosegue con esempi concreti, basati su assunzioni e principi, come l'equivalenza tra pesi distribuiti e un peso singolo al centro: "We conclude that the equilibrium of a weightless ladder, rod, or beam with a weight W suspended from each end, will be undisturbed by replacing both weights by a single weight 2 W suspended from the ladder's midpoint." Questi esempi illustrano come la comprensione dell'equilibrio possa essere semplificata attraverso l'applicazione di principi fondamentali.

Infine, il testo introduce un'interpretazione alternativa, che evidenzia come la relazione tra peso e distanza dal fulcro sia cruciale per l'equilibrio: "i.e., weight * distance from fulcrum * weight * distance from fulcrum." Questo concetto è ulteriormente illustrato attraverso esempi che dimostrano come la distribuzione dei pesi possa essere bilanciata attraverso la manipolazione delle distanze.


5. Analisi del Movimento di una Barca in Corrente e Sotto l'Influenza di un Motore

Didascalia

Studio del movimento di una barca influenzata da corrente e motore, con particolare attenzione all'applicazione della legge del parallelogramma.

Sommario

Il testo descrive il movimento di una barca influenzata da una corrente e da un motore, analizzando come la combinazione delle due forze influenzi la sua posizione finale. Inizialmente, si considera un caso speciale in cui la barca si muove a una velocità pari alla corrente, rimanendo ferma rispetto alla riva. Successivamente, si analizza il movimento della barca in due minuti, considerando l'effetto del motore senza corrente e viceversa. Si conclude che l'effetto combinato delle due forze è equivalente a ciascuna forza che agisce indipendentemente dall'altra, portando alla formulazione della legge del parallelogramma degli spostamenti. L'analisi si estende a considerazioni più generali, evidenziando come il rapporto tra gli spostamenti in diverse direzioni rimanga costante, suggerendo che la posizione finale della barca sia determinata da una relazione geometrica specifica. Infine, si introduce il concetto di vettore per descrivere spostamenti e velocità, sottolineando l'importanza della direzione e della magnitudine per comprendere il movimento.


6. Derivazione della Legge del Levraggio di Archimede

La semplificazione di un sistema di leve attraverso l'applicazione del principio di traslazione delle forze e la sua derivazione dalla legge del parallelogramma.

Sommario

Il testo descrive un processo di semplificazione e derivazione della legge del levraggio di Archimede, partendo da un'analisi di forze e vettori. Si inizia con una leva e si introduce il principio di traslazione delle forze, che consente di spostare i punti di applicazione delle forze senza alterare l'effetto complessivo. "The difficulty is readily overcome" (544), suggerendo che il processo di semplificazione è diretto. Si procede poi con l'introduzione di forze equivalenti e l'annullamento di effetti, per poi arrivare alla rappresentazione vettoriale della situazione e alla derivazione della legge del levraggio attraverso il parallelogramma. "Consequently, if the lever were in equilibrium originally, it still is" (557), sottolineando la conservazione dell'equilibrio durante le manipolazioni. Infine, si introduce un'idealizzazione della leva come corpo rigido e senza peso, per poi applicare il principio di traslazione delle forze e derivare l'equazione finale che definisce la legge del levraggio di Archimede. "We have used the Parallelogram Law of Vectors to derive Archimedes Law of the Lever"* (584), evidenziando il ruolo chiave della legge del parallelogramma.

Titolo

6. Derivazione della Legge del Levraggio di Archimede

Didascalia

Semplificazione di un sistema di leve attraverso l'applicazione del principio di traslazione delle forze e la sua derivazione dalla legge del parallelogramma.


7. Volume: From Ancient Egyptians to Democritus

Didascalia

Un'analisi delle formule per il calcolo del volume di figure geometriche come parallelepipedi, prismi, cilindri, piramidi e coni, e delle loro origini storiche.

Sommario

Il testo esplora le origini storiche delle formule per il calcolo del volume di figure geometriche, partendo dai parallelepipedi e arrivando ai coni. Si evidenzia come i volumi di figure come il parallelepipedo, il prisma e il cilindro siano relativamente facili da calcolare, con formule che derivano dalla conoscenza delle dimensioni del parallelepipedo, come illustrato da "il prodotto della sua lunghezza, larghezza e altezza". Per quanto riguarda le piramidi e i coni, le formule sono più complesse e derivano da un'approssimazione di figure con un numero di lati sempre maggiore.

Il testo sottolinea che, sebbene sia difficile attribuire la scoperta di queste formule a un singolo individuo, "le formule—e anche quelle per la piramide e il cono—erano già note agli Egizi". Tuttavia, è Democrito a ricevere un plauso particolare per la sua congettura sul volume del cono, che ha reso più semplice la sua dimostrazione, come osservato da Archimedes: "grande merito è dovuto a Democrito per la sua congettura, poiché ciò ha reso più facile la dimostrazione". La sua congettura è stata successivamente dimostrata rigorosamente da Eudoxus, e il lavoro di Eudoxus è stato poi sistematizzato da Euclide, il cui "The Elements of Geometry" ha contribuito alla comprensione della geometria.


8. Il Volume del Cono e il Metodo Meccanico di Archimede

Descrizione: Analisi del metodo di Archimede per determinare il volume del cono, con un'indagine sulla sua applicazione del principio della leva e l'uso di sezioni trasversali infinitesimali.

Sommario: Il testo esamina il metodo di Archimede per calcolare il volume di un cono, partendo da un'analisi del metodo di Democrito per calcolare il volume di un parallelepipedo rettangolare. "It is worthwhile to stop for a minute or two to ponder how Democritus conjectured the volume of the cone" indica l'importanza di comprendere il metodo di Democrito per capire il metodo di Archimede. Il metodo di Archimede si basa sull'applicazione del principio della leva, dove sezioni trasversali infinitesimali vengono utilizzate per bilanciare il volume del cono con quello di un cilindro e di un altro cono. "His method was conceptual" sottolinea la natura astratta del metodo di Archimede, che si basa su idee piuttosto che su materiali fisici.

Il testo prosegue descrivendo come Archimede utilizzò il suo metodo meccanico per scoprire la formula del volume della sfera, e come questo approccio si collegava a concetti successivi come l'integrazione. "Although Archimedes' discovery of the integral calculus is by far the most important application of his Law (of the Equilibrium) of the Lever" evidenzia l'importanza del metodo di Archimede nel contesto della matematica successiva. Infine, il testo affronta la domanda del perché "-1 * -1 = +1", suggerendo che la risposta più appropriata per un bambino è una dimostrazione tangibile, come l'uso di una leva. "It is no infrequent error of experience that to meet the demand of a brother the mother" suggerisce che la risposta più efficace è quella che offre una spiegazione tangibile e comprensibile.


Titolo 9: Analisi del Momento di Rotazione

Didascalia: Studio dei fattori che influenzano il segno e l'intensità del momento di rotazione, con particolare attenzione alla relazione tra peso, braccio e fulcro.

Sommario

Il testo analizza il concetto di momento di rotazione, definendolo come il prodotto del peso e della lunghezza del braccio dal fulcro al punto di applicazione della forza, come indicato da "The measure of this tendency, the turning moment, is the product of the weight and the length of the arm from the fulcrum to the weight’s point of application." Il testo distingue tra momenti positivi e negativi, associando il primo a una rotazione in senso orario e il secondo a una rotazione in senso antiorario, come affermato in "Let us characterize a clockwise moment as positive and an anti-clockwise moment as negative."

Il testo esamina i fattori che influenzano il segno del momento, escludendo la grandezza del peso e la lunghezza del braccio come determinanti, come evidenziato da "Clearly it does not depend on the magnitude of the weight used" e "Nor does it depend upon the length of the arm." Il testo introduce la distinzione tra pesi positivi e negativi, in base alla direzione della forza, e definisce un sistema di coordinate per localizzare i pesi rispetto al fulcro, come descritto in "To alter the sign of the moment we must reverse the direction of the force due to (say) W by introducing a pulley, or hang it from the opposite side of the fulcro."

Il testo utilizza analogie e metafore, come il riferimento al Cheshire Cat, per illustrare concetti complessi, come suggerito da "And & vi 1 remembering the Cheshire cat who disappeared so hastily that he left his grin behind." Il testo sottolinea l'importanza di un linguaggio chiaro e conciso in matematica, evitando eccessivi formalismi e permettendo al lettore di partecipare attivamente alla comprensione, come indicato in "But English with never a colloquialism, never an ellipsis is VECTORS 77 — A «* K + w *1 A - Moment Figure 2.35 unendurable; it leaves the reader nothing to do but passively listen."


10. Analisi del Rapporto tra Velocità dell'Aereo, Velocità al Suolo e Velocità del Vento

Didascalia:

Esplorazione del rapporto tra velocità dell'aereo, velocità al suolo e velocità del vento, con particolare attenzione alla determinazione della velocità dell'aria in condizioni di vento variabile.

Sommario:

Il testo analizza il rapporto tra la velocità dell'aereo, la velocità al suolo e la velocità del vento, evidenziando come la velocità dell'aria possa essere determinata anche in assenza di condizioni di vento ideali. Inizialmente, si considera il caso in cui l'aereo mantiene la stessa velocità di un'automobile, per poi introdurre il concetto di velocità dell'aria e come questa sia influenzata dal vento. Viene descritto un metodo per determinare la velocità dell'aria utilizzando un triangolo di volo e vettori, tenendo conto che la velocità del vento potrebbe non essere nota. Infine, si introduce il metodo di Von Mises per risolvere questo problema, sottolineando l'importanza di misurare accuratamente la velocità del vento e del vettore risultante.

Analisi Dettagliata:

  1. Il testo inizia descrivendo un aereo che viaggia alla stessa velocità di un'automobile, con una velocità al suolo di 100 m.p.h. ("It follows that the airplane’s ground speed — or, if you prefer, road speed — is 100 m.p.h.").
  2. Viene introdotto il concetto di velocità dell'aria e come questa dipenda dalla velocità del vento ("That depends on the speed of j LUC ttU").
  3. Si descrive un metodo per determinare la velocità dell'aria in condizioni di vento variabile, utilizzando un triangolo di volo e vettori ("Let us now use vectors to make visibly obvious the relation between the plane’s road velocity v").
  4. Si sottolinea l'importanza di misurare accuratamente la velocità del vento e del vettore risultante ("True if w can be accurately measured, as well as v, then a is readily calculated by means of a vector parallelogram of velocities").
  5. Viene introdotto il metodo di Von Mises per risolvere il problema, che prevede l'utilizzo di un triangolo di volo e vettori ("We are now ready to begin introducing his method").
  6. Si descrive come l'utilizzo di un triangolo di volo e vettori possa aiutare a determinare la velocità dell'aria anche in assenza di condizioni di vento ideali ("How are we to utilize this vector diagram to determine ).
  7. Si sottolinea l'importanza di misurare accuratamente la velocità del vento e del vettore risultante ("It is important to note that the sides of the flight triangle represent the directions of the velocity vectors").
  8. Si descrive come l'utilizzo di un triangolo di volo e vettori possa aiutare a determinare la velocità dell'aria anche in assenza di condizioni di vento ideali ("But, if the least road speed is represented by the length of the longest side").
  9. Si descrive come l'utilizzo di un triangolo di volo e vettori possa aiutare a determinare la velocità dell'aria anche in assenza di condizioni di vento ideali ("As in Fig. 2.36, let PO be a directed line segment representing w").
  10. Si conclude sottolineando l'importanza di misurare accuratamente la velocità del vento e del vettore risultante ("But wait a moment; to, although constant, is unknown").

11. Analisi di un Blocco di Frasi sulla Gravitazione e il Moto Planetario

Descrizione

Il blocco di frasi esamina la legge di gravitazione universale di Newton e le sue implicazioni, in particolare in relazione al moto dei pianeti e al calcolo della velocità di fuga. Il testo esplora come la legge di Newton sia collegata alla terza legge di Keplero e come possa essere utilizzata per determinare la massa del Sole e di altri corpi celesti.

Sommario

Il testo inizia con una precisazione sulla legge di gravitazione universale di Newton, che si applica a corpi con dimensioni trascurabili. Si evidenzia come la legge di Newton sia collegata alla terza legge di Keplero, che stabilisce una relazione tra il periodo orbitale di un pianeta e il suo raggio orbitale. Il testo descrive come la legge di Newton possa essere utilizzata per determinare la massa del Sole e di altri corpi celesti. Si introduce il concetto di velocità di fuga, ovvero la velocità iniziale necessaria per superare l'attrazione gravitazionale di un corpo celeste. Il testo spiega come la velocità di fuga dipenda dalla massa del corpo celeste e dalla sua distanza dal punto di partenza. Si conclude con una discussione sulla determinazione della costante gravitazionale G, che richiede misurazioni accurate della forza di attrazione tra due corpi.


12. Definizione e delimitazione di un blocco di testo omogeneo

Condizioni iniziali e equazioni differenziali: un'analisi comparativa

Questo blocco di testo esamina l'importanza delle condizioni iniziali nella risoluzione di problemi fisici, confrontando l'approccio utilizzato per risolvere un problema specifico con l'esempio di Galileo e della caduta libera. Il testo evidenzia come la scelta dell'asse di riferimento possa essere arbitraria, ma le condizioni iniziali determinano la posizione del punto di partenza.

Sommario


13. Analisi delle Forze in una Catena Ideale

Descrizione: Esame delle forze che agiscono su una catena ideale, concentrandosi sull'equilibrio e sulla tangenzialità della tensione lungo la catena.

Sommario

L'analisi inizia con l'affermazione che "una catena perfetta è perfettamente flessibile" (1148), portando alla conclusione che "la tensione nella catena è ovunque tangenziale ad essa" (1149). L'equilibrio è raggiunto grazie alla simmetria delle forze, dove "le forze identiche sono esercitate su di essa dall'altra" (1151). La componente orizzontale delle forze si annulla, mentre la componente verticale risulta in "un risultante 2 V" (1156), che deve essere bilanciato dal peso della catena.

Il testo si interroga sul peso della catena, considerando la sua lunghezza e il suo peso per unità di lunghezza (1158). Si introduce il concetto di "particella ideale" (1161), dove la componente verticale della tensione tende a zero, e la tangente al punto B è orizzontale (1162). L'analisi prosegue con l'equilibrio della sezione BA, che richiede una forza orizzontale H a B e una forza T a A tangenziale alla catena (1167).

Il peso della catena è considerato come concentrato in un punto, il centro di gravità (1173), e l'equilibrio è descritto da tre forze: H, T e W. La descrizione della forma della curva è legata alla posizione del centro di gravità e all'intersezione delle linee tangenti (1178). L'analisi si conclude con la ricerca di una descrizione più accessibile, suggerendo un nuovo approccio basato sull'equilibrio delle forze (1183).


14. Power Series: A Detailed Explanation

Didascalia: Approximazioni e serie di potenze per il calcolo di funzioni.

Il testo presenta un'analisi approfondita delle serie di potenze, evidenziandone l'importanza come strumento per ottenere approssimazioni sempre più precise, indipendentemente dal metodo di calcolo, sia esso elettronico o umano. “The essential tool with which increasingly exact approximations are obtained, no matter whether driven by electronics or by brain power, is a power series.” Vengono illustrate le proprietà e le limitazioni di queste serie, con esempi concreti come il calcolo della radice cubica di 28. “We have an approximation for it expressed as a power series, as a series of powers of (1/10).”

Sommario

  1. Introduzione alle serie di potenze:
    • Definizione e scopo: le serie di potenze permettono di approssimare il valore di una funzione.
    • Esempio pratico: l'approssimazione di π attraverso una sequenza di valori successivi.
  2. Applicazioni e limitazioni:
    • Restrizioni sull'uso delle serie: la necessità di limitare i valori di x per garantire l'accuratezza delle approssimazioni.
    • Metodi per superare le restrizioni: tecniche per estendere l'applicabilità delle serie.
  3. Esempi di serie di potenze:
    • Serie senza restrizioni: esempi di serie che possono essere utilizzate per qualsiasi valore di x.
    • Serie con restrizioni: esempi di serie che richiedono limitazioni sui valori di x per garantire l'accuratezza.
  4. Calcolo della radice cubica di 28:
    • Utilizzo del teorema binomiale: applicazione del teorema per approssimare la radice cubica di 28.
    • Considerazioni sulla precisione: analisi dei fattori che influenzano la precisione delle approssimazioni.

15. Approssimazione di sin(f) e (f) per piccoli angoli

Approssimazione di sin(f) e (f) per piccoli angoli

Questo documento descrive l'approssimazione di sin(f) e (f) per piccoli angoli, utilizzando sia metodi aritmetici che geometrici.

Sommario

Introduzione

Il documento inizia con una domanda riguardante l'espansione in potenze di , e poi esamina una lista (a) a pagina. Si considera sin e cos , e si preferisce sin . L'espansione fornita è valida per qualsiasi valore di misurato in radianti.

Approssimazione aritmetica

Per piccoli valori di , i termini di ordine superiore sono trascurabili, il che rende sin una buona approssimazione di . Questo è dimostrato con un esempio numerico, dove sin 10° è approssimato come 0.1745... - 0.00088... + 0.0000013...

Approssimazione geometrica

Si introduce un approccio geometrico per confermare l'approssimazione aritmetica. Si considera un cerchio unitario e si confrontano la corda e l'arco sottesi da un piccolo angolo . Si osserva che per piccoli , la corda e l'arco sono approssimativamente uguali, il che implica che sin e sono approssimativamente uguali.

Conclusioni

Si conclude che per piccoli , sin è una buona approssimazione di . Si suggerisce che la soluzione a un'equazione differenziale di secondo ordine, approssimata da un'equazione semplificata, sarà una buona approssimazione alla soluzione dell'equazione originale. Si sottolinea l'importanza di confrontare le conseguenze dell'equazione semplificata con i fatti sperimentali.

Prossimi passi

Si propone di ridurre l'equazione differenziale di secondo ordine a una di primo ordine, e si chiede quale sostituzione sia appropriata.


76. Analisi di un Blocco di Frasi: Equazioni Differenziali e Flusso di Fluidi

Didascalia

Esplorazione di equazioni differenziali, curve tangenti, e l'analogia con il flusso di fluidi, con particolare attenzione alla connessione tra la matematica e la filosofia.

Sommario

Il blocco di frasi esamina l'interpretazione di equazioni differenziali, come l'equazione (46), che descrive la relazione tra la pendenza di una curva e la linea che connette un punto sulla curva all'origine. "Equation (46) says that the slope of the desired curve at the point (x, y) is — x) y" (1784). Si introduce poi il concetto di "campo di direzione" (1863) e si fa riferimento a figure (5.24, 5.25, 5.26, 5.27) per visualizzare il flusso di fluidi e le linee di corrente. "The streamline is a curve which is tangent at each of its points to the vector of the field issuing from that point" (1821). Si discute anche l'analogia con il flusso costante di un fiume, ispirato dal filosofo greco Eraclito, e si riflette sulla natura del cambiamento e della persistenza. "The flow is called steady if it does not vary in (i.e. is independent of) time" (1805). Infine, si introduce il concetto di "campo di direzione" (1863) e si fa riferimento a figure (5.24, 5.25, 5.26, 5.27) per visualizzare il flusso di fluidi e le linee di corrente. "The streamline is a curve which is tangent at each of its points to the vector of the field issuing from that point" (1821). Si discute anche l'analogia con il flusso costante di un fiume, ispirato dal filosofo greco Eraclito, e si riflette sulla natura del cambiamento e della persistenza. "The flow is called steady if it does not vary in (i.e. is independent of) time" (1805).